Pensione Quota 100: Buongiorno, vorrei porre un quesito riguardo la mia posizione pensionistica con la nuova riforma “quota cento”.
Sono del 1960 ed ho 58 anni, lavoro dal 5 gennaio ’81 in modo continuativo nella stessa azienda, nella mia posizione contributiva  Inps oltre al periodo di leva è inserito anche il periodo relativo all’amianto, riconosciuto in sede giudiziaria che va dal 5-01-81 al 30 settembre 92.

Quindi ad oggi risultano 38 anni e 8 mesi di contributi versati ed il periodo relativo all’amianto  verrà inserito al momento della domanda di pensione per un totale di circa 44 anni lavorativi. Mi è stato comunicato dall’inps che con questi requisiti la mia data di accesso alla pensione è maturata in data  1-08-2017.

Vorrei sapere se con la riforma quota cento il beneficio dell’amianto mi permette di mantenere i requisiti dei 18 anni al 95 e quindi il conteggio retributivo fino al 2011, oppure se facendo domanda di pensionamento dopo la riforma rientro nel conteggio retributivo.
Ringrazio per eventuale risposto. Cito un articolo in merito.

Benefici dei lavoratori esposti all’amianto

Nell’art.

4 del Decreto Ministeriale detta il cumulo dei benefici dei lavoratori esposti all’amianto. La norma prevede che i benefici concessi per coloro che siano stati esposti all’amianto non possano essere cumulati con altri benefici, sempre di natura previdenziale, che comportino, rispetto ai regimi pensionistici di appartenenza, l’anticipazione dell’accesso al pensionamento, oppure un aumento dell’anzianità contributiva. Secondo il Ministero del Lavoro, non rientrano nell’incumulabilità i benefici previdenziali collegati ad un particolare status del lavoratore (invalido, non vedente, sordomuto) o comunque derivanti da particolari infermità di oggetto di tutela previdenziale e sono cumulabili con quelli previsti per aver subito l’esposizione all’amianto, anche per i lavoratori ai quali si applica la nuova normativa.

Quota 100 le ultime news

La nuova misura Quota 100 prevede l’accesso con 62 anni e 38 anni di contributi.

Si parla di una pensione a quote così stabilite: quota 101 con 63 anni; Quota 102 con 64 anni, fino ad arrivare a Quota 107 per chi dovesse compiere 66 anni e ha maturato 41 anni di contributi versati.

Si aggiunge ai requisiti il vincolo del paletto dei 62 anni e dei 38 anni di contributi, il paletto dei contributi figurativi, con un massimo ammesso di 2/3 anni di contribuzione.

Pensione lavoratori usuranti

Ricordiamo che i lavoratori esposti all’amianto sono stati considerati lavoratori usuranti e secondo le nuove riforme pensionistiche se precoci possono andare prima in pensione: lavori sotterranei o dentro le classiche gallerie, quelli a stretto contatto con materiali pericolosi e nocivi (esempio l’amianto), forni e attività in spazi limitati. Per queste tipologie di attività, le regole previdenziali vigenti prevedono il sistema delle quote e che tali attività siano state svolte:

  • ad almeno sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa, compreso l’anno di maturazione dei requisiti, per le pensioni aventi decorrenza entro il 31 dicembre 2017;
  • o almeno la metà della vita lavorativa per le pensioni con decorrenza dal 1° gennaio 2018 in poi.

I lavoratori precoci che svolgono mansioni usuranti, possono accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.

Per chi ha maturato già i requisiti cosa cambia?

Le modifiche non sono previste per questa casistica di lavoratori, inoltre come lei già ha avuto modo di leggere, chi ha raggiunto i requisiti pensionistici e non ha ancora fatto domanda di pensionamento, restano in vigore con le regole attuali.

Comunque per avere notizie certe, bisogna attendere che la riforma sia definitiva.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]