Chi svolge lavori gravosi può andare in pensione anticipata anche nel 2023. Lo strumento per ottenere la rendita prima del tempo è quello di Ape Sociale che consente lo scivolo verso la pensione di vecchiaia.

I lavori gravosi sono specificatamente elencati dalla legge e interessano alcune particolari attività che nel tempo determinano l’usura prematura delle condizioni psico-fisiche. Chi rientra in questo particolare elenco, può quindi presentare domanda per Ape Sociale nel rispetto dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti.

Lavori gravosi quanto tempo bisogna aver lavorato

Per ottenere l’anticipo pensionistico previsto da Ape Sociale bisogna avere, innanzitutto, una età anagrafica minima di 63 anni.

Occorrono poi 36 anni di contributi (32 per edili e ceramisti), requisito che può scendere di due anni per le donne con figli (sconto di 12 mesi per ogni figlio).

Il diritto ad Ape Sociale, cioè al pagamento di una indennità equivalente alla pensione fino al compimento dei 67 anni, si perfezione con la certificazione del lavoro gravoso. Esso non deve essere necessariamente svolto in via continuativa per tutta la vita. Bastano alcuni anni.

Nello specifico, il requisito temporale da rispettare deve essere pari a 6 anni negli ultimi 7 oppure 7 anni negli ultimi 10. Oppure, in alternativa, aver svolto per metà della vita lavorativa lavori gravosi. Gli anni prestati all’attività gravosa si calcolano dal perfezionamento del requisito anagrafico o contributivo previsto per Ape Sociale.

Quali sono i lavori gravosi per andare in pensione anticipata

Ma quali sono i lavori gravosi per cui si ha diritto all’Ape Sociale? Di seguito riportiamo l’elenco ufficiale predisposto dal Ministero del Lavoro e aggiornato al 1 gennaio 2023:

  • addetti alla concia di pelli e pellicce;
  • operatori dei servizi di pulizia;
  • addetti spostamento merci e/o facchini;
  • conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
  • conducenti treni e personale viaggiante in genere;
  • guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
  • infermieri o ostetriche che operano su turni;
  • maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
  • operai edili o manutentori di edifici;
  • operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
  • chi cura, per professione, persone non autosufficienti.
  • Professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate
  • Tecnici della salute

Altre categorie che rientrano nei “Lavori Gravosi”

  • Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate
  • Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali
  • Operatori della cura estetica
  • Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati
  • Artigiani, operai specializzati, agricoltori
  • Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali
  • Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli
  • Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati
  • Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta
  • Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica
  • Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque
  • Conduttori di mulini e impastatrici
  • Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali
  • Operai semi-qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio
  • Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare
  • Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
  • Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci
  • Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli
  • Portantini e professioni assimilate

Come presentare la domanda per Ape Sociale

La domanda di riconoscimento dei requisiti deve essere presentata all’Inps di residenza.

L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato

  • il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio,
  • il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile,
  • il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti. La vera e propria domanda di accesso all’Ape si presenta all’INPS di residenza dopo aver ottenuto la risposta in ordine alla sussistenza delle predette condizioni.

Decadenza

L’Ape Sociale decade al raggiungimento dei requisiti per la pensione.

Tuttavia la decadenza scatta anche qualora il beneficiari realizzi redditi da lavoro per i quali ci sono dei limiti prefissati dalla legge: 8.000 euro per attività di lavoro subordinato, parasubordinato o occasionale; 4.800 euro in caso di redditi da lavoro autonomo. Il diritto decade anche in caso di percezione di trattamenti di disoccupazione da parte dell’Inps (Naspi) o all’indennizzo da cessazione di attività commerciale.