Buongiorno, provo a chiederle una delucidazione, sperando in una sua risposta. 
Mio marito con un’invalidità del 90% percepisce una pensione di invalidità civile. Ogni anno presenta il modello ICLAV.
Fino ad oggi il reddito da dichiarare era quello al netto degli oneri deducibili. In pratica avendo un’attività commerciale detraeva i contributi INPS che si pagano ogni tre mesi. 
Questo è stato fatto sotto indicazione del dirigente INPS che si occupava del settore invalidi. 
Ora l’istituto richiede indietro le somme percepite per gli anni 2015-2016, dicendo che l’Agenzia dell’Entrate dice di considerare il reddito lordo.
Ho fatto ricerche su internet e ho trovato che il reddito da considerare è il netto.
Il dirigente con cui ha parlato in questi giorni dice che non si può fare come prima. Ha anche fatto una telefonata ad un altro ufficio per avere la conferma…questo ci ha fatto capire che la cosa non è chiara neanche per l’ufficio.
Le chiedo un parere e se possibile un consiglio. 

 

Guardando la normativa di riferimento non ho trovato in nessuna circolare Inps che il reddito da dichiarare nel modello ICLAV fosse quello netto.

 

Modello ICLAV chi deve presentarlo

Gli invalidi civili titolari di assegno mensile (fascia 34, 35, 36, 40, 48), che, ai sensi dell’art. 1, comma 35 della legge n.247/2007, sono tenuti a presentare ogni anno, la dichiarazione di responsabilità relativa alla permanenza del requisito di mancata prestazione di attività lavorativa;

Con questo modello l’interessato dichiara se, nel corso dell’anno precedente, ha lavorato ed eventualmente l’importo percepito.

La presenza di un reddito proveniente da attività lavorativa per un invalido civile parziale può determinare la perdita del diritto all’assegno mensile di assistenza.

 

Modello ICLAv: quali dati inserire

La parte riservata alla situazione lavorativa è richiesta per verificare lo stato di disoccupazione del soggetto.

Dovrà essere indicato solo il reddito imponibile relativo all’attività di lavoro autonomo, dipendente, lavoratori occupati ai sensi della L.

68/1999 e del D.Lgs. n.276/2003 (cooperative sociali e convenzioni-quadro) svolta nell’anno precedente ed il valore presunto per l’anno in corso.

Il cittadino non è obbligato a presentare ulteriore documentazione a riguardo ma si consiglia comunque di verificare le certificazioni riguardanti i redditi percepiti (dichiarazione dei redditi/CUD/buste paga.).

Si parla quindi di reddito imponibile e non di reddito netto

Il reddito imponibile è il reddito che verrà effettivamente tassato. Questo reddito è diverso dal reddito effettivamente percepito nell’anno, in quanto al reddito totale vanno sottratte le deduzioni previste dallo Stato, come le ritenute previdenziali e assistenziali e altri redditi (per esempio gli assegni periodici al coniuge o i contributi a previdenza complementare).

Sono in ogni caso esclusi dalla base imponibile:
a) i redditi esenti dall’imposta e quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva;
b) gli assegni periodici destinati al mantenimento dei figli spettanti al coniuge in conseguenza di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, nella misura in cui risultano da provvedimenti dell’autorita’ giudiziaria;
d) gli assegni familiari e l’assegno per il nucleo familiare, nonche’, con gli stessi limiti e alle medesime condizioni, gli emolumenti per carichi di famiglia comunque denominati, erogati nei casi consentiti dalla legge.
d-bis) la maggiorazione sociale dei trattamenti pensionistici prevista dall’articolo 1 della legge 29 dicembre 1988, n. 544.
d-ter) le somme corrisposte a titolo di borsa di studio dal Governo italiano a cittadini stranieri in forza di accordi e intese internazionali.

Per dubbi e domande contattami: [email protected]

Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.