La pensione futura è una preoccupazione molto sentita tra i giovani tanto che alcuni cercano di provvedere in anticipo mediante previdenza integrativa. Tra disoccupati, precari e chi inizia a lavorare tardi, il timore di andare in pensione a 70 anni circa e con un assegno irrisorio è generalizzato e, secondo alcune ricerche, anche fondato. Il punto è che non sempre la strada scelta per coprirsi le spalle è quella più giusta.

Fondi pensione: le scelte caute dei giovani non premiamo

Come ha sottolineato il segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli, in occasione della Relazione annuale per il 2016 della Covip, occorre “affrontare anche i temi della previdenza integrativa, individuando le modalità per favorire l’investimento nell’economia reale del Paese, oltre alle questioni relative alle prospettive previdenziali per i giovani e alla flessibilità nell’accesso alla pensione”.

C’è bisogno di risposte forti che al momento non arrivano.

Oggi i giovani che pensano alla pensione integrativa lo fanno con un importo minimo e affidandosi a fondi sicuri ma dal rendimento praticamente assente.

Basta mettere da parte 50 euro al mese sotto forma di pensione integrativa per garantirsi un reddito dignitoso una volta smesso di lavorare? La risposta purtroppo è facile e scontata, lo è meno invece cercare di capire come reagiranno i giovani di oggi quando realizzeranno che quel denaro non sarà bastato.

Pensione futura: i giovani hanno 40 anni di tempo per pensarci

Quello che emerge è che sicuramente l’errore più grande che si possa fare è sottovalutare il problema, prenderlo sotto gamba perché l’età pensionabile è lontana. In questa prospettiva si inserisce anche un recente articolo contenuto sul F&D Magazine on Millennial and Work del Fondo monetario internazionale. I Millennials, o generazione Y se si preferisce chiamarli così, “dovranno lavorare più a lungo e risparmiare di più per andare in pensione e ottenere tassi di sostituzione simili a quelli dei pensionati di oggi. La buona notizia per questi giovanissimi è che hanno 40 anni per correre ai ripari, pianificando lunghe carriere e iniziando a mettere i soldi da parte.

Ma devono cominciare ora”.

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