La pensione calcolata sull’assegno di mobilità, e quindi più bassa, dà diritto al rimborso. A stabilirlo è stata una recente pronuncia del giudice del lavoro di Treviso che sicuramente interesserà molti contribuenti andati in pensione prima della fine del 2005.

Pensione dopo mobilità: come deve essere calcolato l’assegno

Il caso di specie riguardava il ricorso di un ex dipendente di una società di telecomunicazione: l’uomo ha vinto la causa contro l’Inps ottenendo l’adeguamento dell’assegno pensione e il rimborso degli importi persi a causa della pensione calcolata non prendendo a riferimento l’ultimo salario bensì l’assegno di mobilità. Anzi i dipendenti coinvolti sono più esattamente due, nella stessa posizione: i ricorrenti, oggi 60enni, si sono accorti facendo i conti che questo calcolo pensione gli era costato in 12 anni rispettivamente 250 e 400 euro al mese.

Ora hanno ottenuto 31 mila e 50 mila euro di rimborso Inps sulla pensione. L’avvocato che ha seguito la causa, Marco Portantiolo, ha commentato: “è una sentenza quella pronunciata dal giudice del lavoro di Treviso con dei risvolti importanti perché a quanto ci risulta quello dei nostri assistiti non è affatto un caso isolato”. E’ molto probabile quindi che questa sentenza costituisca un precedente importante e che da ora si aprano nel breve futuro ricorsi per casi simili. Chi è andato in pensione dopo la mobilità prima del 2005 quindi ha diritto a vedersi calcolato l’assegno sulla base dell’ultimo stipendio percepito e non della prestazione di mobilità riconosciuta. 

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