Buongiorno,

le chiedo la cortesia di fornirmi un consiglio, se possibile.

Sono nato il 23 giugno 1956 quindi tra pochi giorni compirò i fatidici 61 anni e 7 mesi che, come ho letto, potrebbero essere importanti per parlare di RITA.

Oltre a tale dato anagrafico possiedo i seguenti requisiti:

– Sono disoccupato da maggio 2009 

– Possiedo poco più di 26 anni di contributi versati (ho fatto richiesta dell’ECOCERT per conferma)

– Sono titolare di un fondo pensione integrativo privato con una primaria compagnia di assicurazione, con un maturato di circa 35.000 euro.

Dal sito dell’INPS ho visto che la data della mia andata in pensione sarebbe, attualmente, il 1/12/2023 con un importo ipotetico di circa 1.400 euro mensili.

Da quanto ho capito (non sono un esperto), ci sarebbero i presupposti per aderire alla RITA. 

Sarebbe conveniente per me, visto con quanta velocità cambiano le cose (e quasi mai favorevolmente)?

Come funzionerebbe il meccanismo?

Come sarebbe calcolato l’importo della mia pensione?

La ringrazio, nel caso abbia la possibilità di chiarirmi le idee.

Cordialmente

I presupposti per aderire alla Rita ci sono poiché rientrerebbe nella categoria di lavoratori che risultino inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e che maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi.

Per capire se è conveniente o favorevole può stimarlo soltanto lei, io posso spiegarle come funziona il meccanismo della Rendita in questione e come verrà utilizzato il suo fondo integrativo complementare.

RITA: come funziona

A differenza dell’Ape volontario, che è un prestito erogato dalle banche che va restituito con rate ventennali, la Rita fa ricorso ad un capitale accumulato dal lavoratore in fondi di previdenza complementare durante la sua vita lavorativa. Questo tesoretto, quindi, può essere riscosso in anticipo sotto forma di rendita mensile in attesa che si maturi il diritto alla pensione.

Anche se questa forma pensionistica potrebbe sembrare appetibile a prima vista, va valutata con estrema attenzione poiché mette a rischio il capitale accumulato nel fondo integrativo: riscuotendolo in anticipo, infatti, si riduce proporzionalmente riducendo al tempo stesso la rendita sulla quale il lavoratore potrà fare conto al momento del pensionamento. In questo modo viene meno la finalità del fondo integrativo che è, appunto, quello di integrare la futura pensione.

Per dubbi e domande contattami: [email protected]

Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.