Pensione anticipata RITA, i quesiti dei nostri lettori:

1) Buongiorno, approfitto di questa opportunità per chiedere un chiarimento sulla mia posizione, ho perso il lavoro da dipendente a dicembre 2015 e ho usufruito della naspi, ora a gennaio 2018 è scaduta e non ho lavoro, a  febbraio compio 60 anni e ho 20 anni di contributi, il nuovo regime RITA mi consentirebbe il prossimo anno a 61 anni compiuti di poter accedere al trattamento pensionistico anticipato? La ringrazio della disponibilità.

2) Buongiorno, ho letto il sua e mail su internet, desiderei più chiarimenti sulla Rita anticipo pensionistico.


Compio 61 anni in aprile, piu 7 mesi arriverei a novembre, perciò sarei nei tempi per la domanda, sono disoccupato da più di 5 anni ,come ise ho 1800 euro, per la casa di proprietà, valore al di sotto dei ….. euro e ho 29 anni di contributi.
Aspettando una sua cortese risposta, per i tempi le modalità, e altri requisiti che mi siano sfuggiti.
Cordiali saluti.

Risposta

Nei  requisiti per accedere alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata è vincolante appartenere a forme pensionistiche complementari almeno da 5 anni. Analizziamo nel dettaglio i requisiti specifici:

  • il lavoratore deve cessare l’attività lavorativa;
  • richiesta un’età anagrafica con un anticipo di cinque anni dalla pensione di vecchiaia
  • requisito di minimo 20 anni di contributi di cui almeno 5 versati in fondo pensione

Per i lavoratori disoccupati da lunga durata

  • il lavoratore deve cessare l’attività lavorativa;
  • richiesta un’età anagrafica con un anticipo di cinque anni dalla pensione di vecchiaia
  • requisito di minimo 20 anni di contributi di cui almeno 5 versati in fondo pensione
  • disoccupato da almeno 24 mesi

Se si possogono almeno cinque anni nelle forme pensionistiche complementari, è possibile  farne richiesta, avendo uno “status disoccupato” superiore a 24 mesi.

3) Gent.ma Dr.ssa Angelina, seguo con interesse le sue pubblicazioni su InvestireOggi e vorrei chiederLe, cortesemente, un chiarimento dopo aver letto l’articolo di oggi su: Pensione, con la RITA a 61 anni, le novità della legge di Bilancio 2018.

Nell’articolo si riporta che:

Per poter richiedere la RITA, l’iscritto al fondo pensione deve aver cessato il rapporto di lavoro (dimissioni e/o licenziamento) e deve avere la Certificazione INPS utile ad ottenere l’ APE volontaria.

Viene abolito che il lavoratore deve aver richiesto effettivamente l’APE volontaria, ma è sufficiente che abbia i requisiti previsti per l’APE volontarla per pote farne richiesta.

Quindi serve sempre e comunque la certificazione INPS richiesta per l’Ape Volontaria ? Ma essendo stati abrogati i commi da 188 a 191 della Legge di Bilancio 2017 (L.232/2016) serve ancora questa la certificazione INPS ‘cartecea’ dei requisiti per ottenere la RITA ? Perché se è così è mia opinione che neanche la RITA avrà mai avvio, visto che l’APE Volontaria, sempre secondo il sottoscritto, non sarà mai effettivamente operativa. Ringrazio per una risposta, Le porgo cordiali saluti e auguro buon lavoro.

Risposta

Le istruzioni dettate da Covip, in riferimento ai requisiti, hanno chiarito che non è vincolata al rilascio di un’apposita attestazione da parte dell’INPS.

Lei ha letto un articolo precedente alla seguente pubblicazione, per conoscere tutte le novità,  le consiglio di leggere: Pensione anticipata RITA, al via le regole applicative, tutte le novità 2018

 

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