Pensione anticipata RITA, i vantaggi ad uscire prima dal lavoro, il quesito di un nostro lettore:

Gentile Dr.ssa Tortora, a maggio avrò 61 anni e 40 di contributi e sarò in mobilità fino a settembre 2018 dopodiché….. il nulla perché sembra che non abbia diritto a niente.
La domanda che mi preme farLe è questa: la “Rita” perché è ritenuta una specie di ” opportunità ” data dal legislatore per traghettare fino alla pensione quando in realtà si tratta di soldi miei accantonati in 40 anni di contributi ! Dov’è il vantaggio?
Grazie per la risposta che attenderò curioso. Cordiali saluti.

Risposta

Sono tre le forme di pensione anticipate attualmente in vigore:

• APE volontario;
• Ape sociale;
• RITA – Rendita Integrativa temporanea anticipata.

Requisiti RITA

Per aderire alla Rita, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

• il lavoratore deve cessare l’attività lavorativa;
• richiesta un’età anagrafica con un anticipo di cinque anni dalla pensione di vecchiaia
• requisito di minimo 20 anni di contributi di cui almeno 5 versati in fondo pensione

Per i lavoratori disoccupati da lunga durata

• il lavoratore deve cessare l’attività lavorativa;
• richiesta un’età anagrafica con un anticipo di cinque anni dalla pensione di vecchiaia
• requisito di minimo 20 anni di contributi di cui almeno 5 versati in fondo pensione
• disoccupato da almeno 24 mesi

Per informazioni, consigliamo di leggere l’articolo: Pensione anticipata RITA, al via le regole applicative, tutte le novità 2018

Pensione anticipata RITA con regime fiscale vantaggioso

Gli effetti fiscali sono illustrati nella tavola sottostante elaborata dal Sottosegretario Tommaso Nannicini in occasione della presentazione dello strumento nel novembre 2016.

Abbiamo illustrato i vantaggi e gli svantaggi della RITA, bisogna ponderare bene ogni forma pensionistica, in sintesi la RITA risulta appetibile per molti lavoratori sia del settore pubblico che privato, ma va ricordando che ogni scelta deve essere assunta con razionalità, avendo ben presente, come sostengono gli economisti, che “non esistono pasti gratis”.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti”