Pensione anticipata Quota 41, il quesito di un nostro lettore:

Spett. Angelina, ho bisogno di qualche info in quanto sul sito tra mille alternative non capisco qual’è la mia soluzione per andare in pensione. Dunque sono del 07/1958 cioè a luglio faccio 60 anni e al 31/12/2017 ho maturato 41 anni e due mesi di lavoro di cui 89 settimane entro i 19° anno di età  e dal 1978 sono artigiano autonomo, sono stato riconosciuto invalido civile da sordomutismo da oltre 30 anni, allora la percentuale era inferiore di oggi cioè al 74% io però da allora ho avuto qualche controllo da parte della commissione medica per accertamenti e l’ultima circa 15 anni fa, ora non ho documenti che dichiarano il 74 % ma credo comunque di essere dentro al parametri visto che ho sempre preso e tuttora prendo l’assegno di assistenza che ora è di circa 279,00 euro. Aggiungo che in famiglia non ho componente con handicap e bisogno di assistenza di vecchiaia, sono però vedovo e percepisco la reversibilità di mia moglie di circa 200,00 euro al mese, poi vorrei sapere siccome la pensione sarà di circa 1000,00 al mese devo purtroppo continuare a lavorare ma dalle voci dicono che se vado in pensione con l’invalidità non posso continuare a lavorare. Rimango a disposizione e in attesa di una sua e nel frattempo la ringrazio molto . Distinti saluti.

Risposta

Lei con 41 anni di contributi può accedere alla pensione anticipata Quota 41 per i lavoratori precoci.

Vediamo cosa stabilisce la normativa vigente.

Beneficio lavoratori precoci

Possono fare domanda di pensione anticipata Quota 41 i lavoratori che hanno maturato almeno un anno di contributi prima del 19° anno di età e si trovano nelle seguenti categorie di tutela:

  • Dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente, e che da tre mesi non percepiscono la NASPI;
  • Lavoratori dipendenti e anche lavoratori autonomi, che da circa 6 mesi assistono il familiare con handicap grave ai sensi della legge 104 art. 3 comma 3 (Caregiver)
  • Lavoratori con una disabilità accertata superiore o uguale al 74%;
  • Dipendenti che svolgono un lavoro usurante
  • Dipendenti che svolgono un lavoro gravoso

Leggi anche: Pensione anticipata lavoratori precoci, cambiano i requisiti, le novità INPS

Quando presentare la domanda

La domanda può essere presentata dal 1° marzo di ciascun anno.

Alcuni requisiti possono essere valutati in via prospettica, e sono:

  • 41 anni di contributi;
  • i 3 mesi di inoccupazione successivi al percepimento della Naspi;
  • per i lavoratori usuranti almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di lavoro prestato, oppure metà della via lavorativa nella mansione usurante;
  • per i lavoratori che svolgono una mansione gravosa, i 6 anni di lavoro prestato in via continuativa.

Beneficio per lavoratori sordomuti

Il beneficio è compatibile esclusivamente con il riconoscimento, in favore dei lavoratori sordomuti e degli invalidi che abbiano  un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%.

Regime di “incumulabilità” della pensione

Se si accede alla pensione usufruendo della riduzione per i lavoratori precoci non si può svolgere lavoro subordinato o autonomo, prodotto in Italia e all’estero, fino al raggiungimento dei requisiti ordinari di pensione anticipata, ovvero per un periodo pari all’anticipo di pensione rispetto ai vecchi requisiti: 1 anno e 10 mesi per gli uomini e di 10 mesi per le donne.
Nel caso in cui il titolare di tale trattamento pensionistico anticipato percepisca, per tale periodo, redditi da lavoro autonomo o subordinato, il trattamento pensionistico è sospeso dalla data di decorrenza di quest’ultimo fino alla conclusione del sopra richiamato periodo di anticipo.

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“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti