Bisogna incentivare le famiglie a fare figli. Chi più ne fa, prima va in pensione. E’ questa sostanzialmente la proposta lanciata da Carlo Cottarelli per risolvere il problema demografico.

Il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’Università Cattolica vorrebbe che fossero premiati i genitori con figli concedendo loro la pensione anticipata. In questo modo si potrebbe sostenere la bassa natalità in Italia che sta minando il sistema pensionistico.

Pensione anticipata per chi fa figli

Non c’è dubbio che stia facendo discutere la proposta lanciata da Cottarelli di concedere la pensione anticipata solo a chi fa figli.

Una provocazione più che una vera e propria proposta di riforma delle pensioni, che però al dice tutta sulla problematica che sta alla base del sistema pensionistico italiano.

Un proposta che arriva in commento dei dati Istat sulla bassa natalità del nostro Paese. Il 2021 si concluderà probabilmente con un ulteriore calo delle nascite, a meno di 400 mila. Dato drammatico, che si confronta con il milione di nati ogni anno negli anni sessanta. Dice Cottarelli:

con pochi figli ci saranno meno lavoratori a produrre ciò che è necessario per gli anziani, obbligando questi a ritardare il pensionamento. Servirebbe un meccanismo premiante: chi fa figli vada in pensione prima.

Allarme natalità

Così, all’alba della nuova ed ennesima riforma pensioni che dovrebbe aggiustare l’errore della Fornero nel 2012, arriva anche la proposta di proporre le pensioni anticipate a chi fa figli. Una sorta di bonus che ci riporta la memoria indietro di quasi un secolo quando il fascismo introdusse la famosa tassa sul celibato per contrastare il calo demografico conseguente alla crisi del primo dopoguerra.

Oggi non siamo in guerra fortunatamente, ma il problema del calo demografico si sta ripetendo. La crisi economica e la recente pandemia stanno facendo calare la natalità in Italia. L’allarme, lanciato dall’Istat, deve far riflettere anche per la sostenibilità delle pensioni future, soprattutto quelle anticipate e pagate a caro prezzo.

Ci si riferisce in particolare alle storture del sistema di calcolo retributivo e misto, particolarmente oneroso per lo Stato.

In assenza di giovani lavoratori, ad esempio, per pagare chi è andato in pensione con quota 100 serviranno in futuro manovre fiscali onerose e impopolari. Il cuneo fiscale difficilmente potrà essere ridotto e le aliquote contributive potrebbero salire ancora.