Per le lavoratrici che optano per la pensione con il regime sperimentale opzione donna di quanto si riduce l’assegno previdenziale?

La Legge di Stabilità 2016 ha confermato la possibilità per le donne di accedere alla pensione con 57 anni di età a patto che l’assegno sia calcolato interamente con il metodo contributivo.

I requisiti per l’accesso al regime sperimentale sono fissati dalla legge numero 243 del 2004 che richiede per le lavoratrici dipendenti 57 anni e per quelle autonome 58 cui, a partire dal 1 gennaio 2013 vanno aggiunti 3 mesi di aumento per la speranza di vita.

Oltre al requisito anagrafico è richiesta un’anzianità contributiva di 35 anni.

Il possesso dei requisiti va perfezionato entro e non oltre il 31 dicembre 2015. La prestazione, poi, sarà erogata dopo un periodo di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per quelle autonome.

Decurtazione assegno opzione donna

Esercitando l’opzione donna bisogna mettere a conto una decurtazione dell’assegno pensionistico pari al 25/30% per effetto del calcolo interamente contributivo. Con il sistema misto, infatti, il calcolo della pensione porterebbe ad un assegno di un quarto più ricco. La decurtazione, però, varia anche in base all’età della lavoratrice e alla sua carriere oltre che all’anzianità contributiva e alla data di accesso al regime sperimentale.

Il taglio sarà tanto più pesante quanto è minore l’età anagrafica di accesso alla pensione, poichè le regole del sistema contributivo prevedono il ricalcolo dell’assegno con i coefficienti di trasformazioni ancorati all’età anagrafica alla decorrenza della pensione.

Nella prossima pagina vedremo come ridurre la decurtazione dell’assegno senza rinunciare alla possibilità di esercitare l’opzione donna.

Come ridurre la decurtazione?

Con la nota 145949 del 2015 l’Inps ha precisato che le donne possono esercitare l’opzione donna in qualsiasi momento successivo al 31 dicembre 2015 a patto di aver maturato i requisiti richiesti per l’accesso entro tale date.

Per il principio della cristallizzazione del diritto alla pensione,  tutte le lavoratrici in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti entro il 31 dicembre 2015, possono esercitare l’opzione donna nel 2016, 2017 o 2018 dopo, per esempio, aver verificato l’impossibilità di trovare una occupazione che permetta la maturazione dei requisiti richiesti dalla legge Fornero per accedere alla pensione o dopo aver passato al vaglio tutte le possibili uscite anticipate. Questa strada va tenuta presente anche e soprattutto per il fatto che la dilatazione dei tempi di uscita comporterebbe un aumento dell’assegno pensionistico. Più si attende per esercitare l’opzione donna e minore sarà la riduzione dell’assegno rispetto al calcolo misto poichè i coefficienti che si attivano all’età di 60 anni e 3 mesi sono superiori a quelli che si attivano 2 anni prima andando ad incrementare l’assegno pensionistico percepito.