Salve, buonasera. Vorrei chiedere informazioni su come e quando potrei andare in pensione. Sono un insegnante di scuola secondaria di secondo grado, ho 60 anni di età, 30 di servizio di ruolo e 2 di pre-ruolo. Stante le leggi attuali raggiungendo l’età di 67 anni potrei andare in pensione con 40 anni di servizio. Sono invalido civile con infermità fisica permanente per 2/3 per cui godo dei benefici della legge 104 art. 3 comma 1.Vorrei sapere, in quanto invalido civile, se posso usufruire di qualche beneficio anticipando cosi la pensione. La ringrazio anticipatamente.

Pensione anticipata invalidi: le strade percorribili

Ad oggi le possibilità di pensionamento anticipato per i lavoratori invalidi è concessa dall’Ape sociale, dalla quota 41 precoci e dalla maggiorazione contributiva.

Vediamo cosa prevedono le misure e in che modo potrebbero interessarle.

L’ape sociale permette ai lavoratori invalidi, con percentuale pari o superiore al 74% riconosciuta, di accedere al pensionamento con 63 anni di età ed almeno 30 anni di contributi. Nel suo caso, quindi, non può accedere alla misura (in scadenza il prossimo 31 dicembre) per il non raggiungimento del requisito anagrafico e per la percentuale di invalidità troppo bassa.

La quota 41 è riservata ai lavoratori precoci e possono accedervi i lavoratori che hanno almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età contestualmente in possesso di 41 anni di contribuzione versata. La quota 41 è riservata a determinate categorie di lavoratori precoci, ovvero disoccupati, invalidi, caregiver, usuranti e gravosi. Gli invalidi possono accedere con percentuale pari o superiore al 74%. Nel suo caso, quindi, manca il requisito contributivo, non so se appartiene al lavoratori precoci ma un limite sarebbe rappresentato anche dalla percentuale di invalidità troppo bassa. Non può accedere neanche a questa misura, di conseguenza.

La maggiorazione contributiva, che consiste nel riconoscimento di 2 mesi di contributi figurativi per ogni anno lavorato con effettiva invalidità, è riconosciuta ai lavoratori con invalidità superiore al 74%.

Nel suo caso il limite, quindi, è rappresentato sempre dalla percentuale di invalidità troppo bassa.

L’unica alternativa di pensionamento che le resta, quindi, è la pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età.

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