Una delle possibilità per andare in pensione anticipata è Ape Sociale. Il nostro ordinamento pensionistico prevede infatti per talune categorie di lavoratori l’uscita a 63 anni dal lavoro con una indennità commisurata a quella delle pensione.

Ape Sociale è stata introdotta dalla legge 232 del 2016 e prevede appunto la pensione anticipata al raggiungimento dei 63 anni di età. Non è una vera e propria pensione, ma un sussidio economico calcolato sulla base dei contributi versati all’Inps che viene erogato fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Come funziona l’Ape sociale e a quanto ammonta

L’Ape Sociale è quindi una sorta di sostegno al reddito erogabile fino al raggiungimento dell’età pensionabile. L’importo della pensione anticipata è calcolato in base all’ammontare del futuro trattamento pensionistico di vecchiaia cui avrà diritto il richiedente nel limite massimo di 1.500 euro lordi (non rivalutabile) per 12 mensilità ed è soggetto alla tassazione ordinaria.

Ne hanno diritto sia i lavoratori dipendenti che quelli parasubordinati e gli autonomi. Mentre restano esclusi coloro che appartengono a casse dei liberi professionisti. In caso di contribuzione presente in varie gestioni, il calcolo della pensione avverrà pro-quota con le regole di ciascuna gestione per i periodi ivi maturati.

Importo massimo della pensione anticipata

Come detto, l’assegno equivale a una pensione anticipata, ma solo per 12 mensilità. Fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Durante il godimento non vi sono accrediti contributivi di alcun tipo.

L’importo è variabile e dipende dall’estratto contributivo del beneficiario. Tuttavia esiste un importo massimo oltre al quale non si può andare. Questa cifra è pari a 1.500 euro mensili anche in presenza di una pensione che sarà maggiore al momento della liquidazione. La cifra è al lordo delle trattenute fiscali e l’importo non è rivalutato e nemmeno integrabile al trattamento minimo di pensione.

Solo al momento della cessazione dell’Ape Sociale per maturazione requisiti alla pensione di vecchiaia, l’ente pensionistico ricalcolerà l’assegno nella sua pienezza riconoscendo anche la tredicesima mensilità.

Qualora il beneficiario di Ape Sociale avesse versato contributi in gestioni diverse, la liquidazione della pensione anticipata avverrà separatamente. Il calcolo della rata mensile è effettuato pro quota per ciascuna gestione in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati.

Chi ha diritto all’Ape sociale

Hanno diritto alla pensione anticipata con Ape Sociale i lavoratori iscritti alle varie gestioni Inps. Devono possedere almeno i 63 anni di età, aver cessato il lavoro, essere residenti in Italia e trovarsi in una delle seguenti quattro condizioni:

  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione
  • Possedere 30 anni di contributi e al momento della richiesta di Ape sociale assistere da almeno sei mesi il coniuge, la persona con cui è contratta l’unione civile o un parente di primo grado convivente(genitori o figli) con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’art. 3 comma 3 legge 104/1992
  • Avere almeno 30 anni di contributi ed essere riconosciuto invalido dalle commissioni di invalidità civile almeno al 74%.
  • Possedere almeno 36 anni di contributi e svolgere alla data della domanda di Ape sociale da almeno sei anni in via continuativa una o più delle attività gravose sotto elencate.

Per quanto riguarda le donne, è prevista una riduzione dei requisiti contributivi per l’accesso all’Ape Sociale, pari a 12 mesi per ciascun figlio con due anni di sconto massimo sull’età.

Come presentare la domanda

La domanda di riconoscimento dei requisiti per la pensione anticipata deve essere presentata all’Inps di residenza. L’Istituto verifica la sussistenza dei requisiti e comunica all’interessato

  • il riconoscimento delle condizioni indicando la prima decorrenza utile se è sufficiente la copertura finanziaria rispetto al monitoraggio,
  • il riconoscimento delle condizioni con differimento dell’Ape in caso di insufficiente copertura finanziaria. In questa ipotesi solo dopo il monitoraggio verrà comunicata la data utile,
  • il rigetto della domanda se non sussistono i requisiti. La vera e propria domanda di accesso all’Ape si presenta all’INPS di residenza dopo aver ottenuto la risposta in ordine alla sussistenza delle predette condizioni.

Decadenza

L’Ape Sociale decade al raggiungimento dei requisiti per la pensione.

Tuttavia la decadenza scatta anche qualora il beneficiari realizzi redditi da lavoro per i quali ci sono dei limiti prefissati dalla legge. 8.000 euro per attività di lavoro subordinato, parasubordinato o occasionale. 4.800 euro in caso di redditi da lavoro autonomo. Il diritto decade anche in caso di percezione di trattamenti di disoccupazione da parte dell’Inps (Naspi) o all’indennizzo da cessazione di attività commerciale.