Pensione anticipata Ape Sociale, quali sono le alternative viste le difficoltà di questa forma pensionistica? Analizziamo tutte le possibili alternative considerando anche le future misure inserite dal nuovo governo, rispondendo al quesito di un nostro lettore:

Buonasera, sono del 1954 lavoro da agosto 1978. Attualmente sono in congedo straordinario per assistere mia madre convivente con handicap al 100%. Ho provato con Ape Social per fruitori legge 104, ma per accedervi devo prima dimettermi e in seguito attendere pensionamento. Però se in questo lasso di tempo accade QUALCOSA resto senza lavoro. Ci sono alternative ? Grazie.

La pensione anticipata Ape Sociale rappresenta un vera opportunità, ma le sue criticità spaventano, come nel caso del nostro lettore.

Purtroppo è la realtà, il rischio esiste, molti i lettori che non sanno più cosa fare. La cosa grave, è che gli enti non rispondono, e si aspetta invano, guardando la propria domanda in elaborazione.

I casi dei nosti lettori:

Pensione anticipata Ape Sociale, quando arriverà l’assegno?

Pensione anticipata Ape Sociale e invalidità, la domanda in elaborazione, dal 2017 ad oggi il nulla

Pensione anticipata Ape Sociale nel caos, la domande non vengono elaborate

Analizziamo le possibili alternative per andare in pensione anticipata, ricordiamo che l’Ape Sociale permette di andare in pensione a costo zero, a totale carico del Governo.

Pensione anticapata Ape Volontario

L’APE volontaria si rivolge a tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici con età anagrafica pari o superiore ai 63 anni e che maturano entro 3 anni e 7 mesi il diritto a una pensione di vecchiaia d’importo, certificato dall’INPS, non inferiore a un certo limite.

Per accedere al prestito è necessario, al momento della richiesta:

  • avere un’età anagrafica di 63 anni di età ed essere in possesso di almeno 20 anni di contributi;
  • maturare il diritto alla pensione di vecchiaia entro tre anni e sette mesi;
  • avere un importo della futura pensione mensile, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo dell’AGO;
  • non percepire assegno di invalidità o pensione diretta.

Pensione anticipata RITA

La “Rendita integrativa temporanea anticipata” (RITA), può essere richiesta da lavoratori iscritti a fondi pensione, compresi i dipendenti pubblici iscritti ai fondi negoziali di categoria.

I requisiti sono gli stessi dell’Ape Sociale, tranne in alcuni casi.

Sotto il profilo fiscale la RITA è assoggettabile alla ritenuta a titolo d’imposta con l’aliquota del 15%, con una riduzione pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione al fondo pensione.

Novità della legge di bilancio 2018

La legge di bilancio 2018 interviene sulla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA) in modo strutturale.

In particolare, le disposizioni prevedono in primo luogo la possibilità che le prestazioni delle forme pensionistiche (ad esclusione di quelle a prestazione definita) siano erogate (totalmente o parzialmente) sotto forma di RITA, che consiste nella erogazione frazionata di un capitale, ai lavoratori che cessino l’attività lavorativa, specificando che gli stessi devono maturare l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia entro i 5 anni successivi ed essere in possesso di un requisito contributivo complessivo di almeno 20 anni nei regimi obbligatori (viene meno allora il requisito dei non più di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento di vecchiaia). La RITA si svincola dall’APE Volontaria.

L’accesso alla Rita è subordinato all’accumulo da parte del lavoratore in fondi di previdenza complementare (anche del TFR).

Inoltre, si riconosce la possibilità di percepire la rendita anticipata anche ai lavoratori che risultino inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e che maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i dieci anni successivi.

La rendita integrativa offre al beneficiario una sorta di reddito ponte che lo accompagna fino alla maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia anche nel caso in cui possa richiedere l’Ape volontario nel qual caso l’ammontare del prestito bancario può essere abbassato determinando, quindi, una minore penalizzazione sulla pensione.

La RITA e l’Ape volontario, quindi, affiancandosi, possono dare al beneficiario un reddito che può essere paragonato ad una pensione anticipata vera e propria, fino alla maturazione della pensione di vecchiaia vera e propria.

Per maggiori chiarimenti: Pensione anticipata RITA, al via le regole applicative, tutte le novità 2018

Pensione Quota 100

Il nuovo contratto di Governo firmato da Lega e 5 Stelle, inserisce una nuova forma pensionistica, la Quota 100, che consiste nel rapporto tra età e contributi versati, se si arriva a 100 si potrà andare in pensione. Questa formula pensionistica dovrebbe andare in vigore nel 2019, accantonando la famosa Legge Fornero. Se e come sarà attuata è presto per dirlo, bisogna attendere.

Se questa forma pensionistica così come è stata riportata, entra in vigore, lei supera i 100 e dovrebbe accedere alla pensione senza nessuna penalizzazione o prestito.

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