Buon giorno,

vorrei capire qualcosa di questo manicomio delle persone comuni. Sono del 1965 quest’anno compio i 53 e per fine anno avrei 39 di contributi. Ho iniziato a lavorare con contributi nel novembre del 79, fatto il militare ho lavorato a ciclo continuo per 25 anni, il resto qualche mese a giornata poi su 3 turni lavorativi con fine settimana a casa. Ora sono a contratto a termine potrei sapere dove devo arrivare per uscire da questo carcere senza aver commesso nessun reato salvo aver contribuito. Grazie.

 

Molto dipende da quanto dura il suo contratto a termine.

Le spiego le possibilità di pensionamento che ha.

Da una parte c’è la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (che a gennaio 2019 diventeranno 43 anni e 3 mesi) e dall’altra la quota 41 dei lavoratori precoci.

Per quel che riguarda la quota 41, ovviamente, ha bisogno di 41 anni di contributi e le dicevo che molto dipende dalla durata del suo contratto a termine. Con la Legge di Bilancio 2018, infatti, la platea dei beneficiari della quota 41 dei lavoratori precoci è stata estesa anche ai disoccupati a causa di cessazione di contratto a termine che hanno esaurito da almeno 3 mesi gli ammortizzatori sociali a loro disposizione a patto che nei 3 anni precedenti la cessazione del contratto abbiano versato almeno 18 mesi di contributi.

Questo significa che se con il suo contratto a termine soddisfa il requisito dei 18 mesi di contributi (ma anche con contratti a termine precedenti) e riesce a raggiungere i 41 anni di contributi anche percependo la Naspi potrebbe accedere al pensionamento anticipato con la quota 41 dei lavoratori precoci.

Per valutare meglio il tutto, non conoscendo nello specifico la sua posizione contributiva e il suo attuale contratto di lavoro, le consiglio di rivolgersi ad un patronato per ricevere tutte le informazioni necessarie al riguardo.

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