Ho effettuato un controllo grossolano e mi pare, fino ad oggi, di aver accumulato anni 28 circa di contribuzione, ho 60 anni compiuti e nessuna azienda è disponibile ad una assunzione.
Ho preso in considerazione il trattamento “APE” o meglio il trattamento “RITA” desidererei sapere se potrei accedere ad uno dei trattamenti indicati prima o se esiste una possibilità in alternativa.
In attesa di una sua cortese risposta porgo i più cordiali saluti.
Per quanto riguarda l’Ape, sia sociale che volontario, occorrono, in ogni caso almeno 63 anni di età e il beneficio, essendo in via sperimentale, resterà in vigore, a meno che non venga prorogato dalla prossima legge di Bilancio, fino al 31 dicembre 2018.
A questo punto, quindi, l’Ape, per età anagrafica, al momento è fuori della sua portata.
Per quel che riguarda, invece, la RITA vi possono accedere due tipologie di lavoratori:

a) lavoratori che cessino l’attività lavorativa e maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 5 anni successivi, nonché abbiano maturato alla data di presentazione della domanda di accesso alla RITA un requisito contributivo complessivo di almeno 20 anni nei regimi obbligatori di appartenenza;

b) lavoratori che risultino inoccupati per un periodo di tempo superiore a 24 mesi e che maturino l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro i 10 anni successivi.

Se, quindi, ha un fondo di previdenza complementare, può accedere alla Rita se risulta disoccupata da un periodo superiore a 24 mesi.

Per dubbi e domande contattami: [email protected]

Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti.