Dopo il punto sui giovani, governo e sindacati si incontreranno per fare il punto sulla pensione anticipata 2017. Le questioni più urgenti riguardano i grandi esclusi dall’Ape Social, donne e disoccupati. Per queste categorie si studiano misure ad hoc con requisiti contributivi ridotti. Più in generale poi occorre fare il punto sulle risorse a disposizioni per quantificare la copertura e decidere sui possibili rinvii per alcuni richiedenti.

Ape Social rosa: come funzionerà la pensione anticipata 2017 per le donne

Per le lavoratrici si studia uno sconto sui requisiti contributivi per l’uscita anticipata pari a 2 o 3 anni in base al numero di figli.

E’ proprio il requisito dei versamenti quello che, ad oggi, ha di fatto escluso molte lavoratrici dalla possibilità di essere ammesse all’Ape Social. Per queste ultime, quindi, non sarebbero richiesti 30 anni ma, a seconda del numero di figli, 27 o 28 (mantenendo comunque il requisito anagrafico di anni 28).
Sembrerebbe raggiunta e confermata anche l’intesa sui lavoratori disoccupati a seguito di licenziamento o dimissioni per giusta causa qualora siano rimasti fuori dall’Ape Social per mancanza dei requisiti o per superamento del termine per le domande di uscita anticipata 2017.

Ape Social: slittamento domande o nuove risorse per rendere strutturale la pensione anticipata anche dopo il 2017?

I correttivi precedenti in questa direzione erano stati bocciati dal Consiglio di Stato per mancanza di copertura. In questo modo resterebbero fuori solo i disoccupati a seguito di scadenza naturale del contratto e gli autonomi che hanno posto fine in modo definitivo all’attività commerciale.

E a proposito di copertura per i correttivi, resta aperto anche il nodo risorse. Ribadito che l’Ape Social è un beneficio che viene riconosciuto solo entro i limiti della disponibilità di spesa, fissata per la pensione anticipata 2017 a 300 milioni di euro. Il primo termine per la presentazione delle domande Ape Social è scaduto il 15 luglio scorso.

Ora dal confronto tra sindacati e governo emergerà l’eventuale possibilità di stanziamento di fondi ulteriori: in caso contrario le domande non ammesse o tardive slitteranno al 2018.

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