Andare in pensione addirittura a 56 anni di età è una concreta possibilità, ma solo a determinate condizioni che probabilmente pochi conoscono. Infatti, spesso ci si chiede cosa siano queste fantomatiche prestazioni che permettono alle donne l’uscita a 56 anni di età e agli uomini a 61 anni. Considerando che l’età delle pensioni di vecchiaia ordinarie è fissa a 67 anni, è evidente che parlare di uscite così anticipate desta sicuramente interesse. E per le donne 56 anni di età è addirittura un anticipo di due anni rispetto a Opzione donna che pure viene descritta come la misura più vantaggiosa in termini di età di uscita.
Ma va sempre ricordato che il regime sperimentale donna, meglio noto come Opzione donna, è una misura che è difficile da centrare per via dei 35 anni di contributi necessari. Ed è pure penalizzante come assegno pensionistico per via del ricalcolo contributivo della prestazione.
“Gentile redazione, volevo sapere cosa significa pensione a 56 anni di età con invalidità specifica e se è il caso di approfondire l’argomento. Io sento sempre parlare di questa misura che consente il pensionamento già a 56 anni. E avendone 58 già compiuti, ed essendo pure invalida, mi chiedevo se posso sfruttarla. Non avendo 35 anni di contributi, so già che Opzione donna, a prescindere dalla proroga o meno del Governo, non mi spetterà.”

Pensione a 56 anni ma solo con invalidità specifica e solo per le donne

pensione
La misura di cui ci chiede spiegazioni la nostra lettrice si chiama pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Ed effettivamente si tratta della misura che è, forse, come età pensionabile, la più favorevole di tutte quelle previste dal sistema sia vecchie che nuove. Con questa misura infatti le donne possono uscire già a 56 anni di età mentre gli uomini a 61 anni. Naturalmente c’è da fare i conti con la finestra di 12 mesi per la decorrenza della prestazione. Ma il vantaggio è senza dubbio importante.
Anche perché va considerato che si tratta di una misura che non prevede un limite di contributi talmente elevato da essere difficilmente centrabile come magari lo sono la già citata opzione donna o ancora peggio la quota 103 appena varata dal governo. Non servono infatti 41 anni di contributi versati della quota 103 e nemmeno i 35 anni di opzione donna. Basta infatti la stessa carriera utile alle pensioni di vecchiaia ordinarie cioè “solo” 20 anni di contribuzione.

Che significa invalidità pensionabile o specifica?

Il requisito fondamentale però resta l’invalidità pensionabile che per la misura deve essere pari o superiore all’80%. Per rispondere alla nostra lettrice in maniera dettagliata e precisa, non abbiamo il quadro chiaro della situazione dal momento che ci dice di essere invalida, ma senza specificare il grado di invalidità e la tipologia di invalidità. Resta il fatto che la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile è una misura particolare perché non riguarda tutti gli invalidi civili. Per invalidità pensionabile infatti si fa riferimento all’invalidità specifica. Si tratta di una particolare invalidità che riguarda in maniera differente ogni singolo richiedente (da qui la definizione di specifica). Tutto dipende dal lavoro che svolge e dalle mansioni che lo stesso lavoratore espleta durante la sua giornata lavorativa. Si tratta quindi della riduzione della capacità lavorativa di almeno l’80%, ma per le mansioni specifiche del ruolo svolto.

La pensione a 56 o 61 anni, il ruolo centrale della Commissione Medica dell’INPS

Detto ciò serve sottolineare anche il fatto che la Commissione Medica Invalidi Civili delle ASL non è l’organismo deputato a riconoscere questa specifica disabilità. Infatti l’incarico è in capo alla Commissione Medica dell’INPS. Essendo una invalidità legata strettamente al lavoro svolto, devono essere i medici accettatori dell’Istituto Previdenziale a stabilire il grado di invalidità per consentire all’INPS stessa di confermare o negare il diritto alla pensione del richiedente la prestazione.
La misura è strutturale e quindi non va in scadenza. Pertanto la nostra lettrice che ha già superato l’età minima prevista di 56 anni, potrebbe avere accesso a questa misura anche nel 2023. Il consiglio che le diamo è di chiedere al suo Patronato maggiore informazioni al riguardo. E soprattutto a verificare se la sua percentuale di invalidità sia pari ad almeno l’80% o se è la sua invalidità è effettivamente quella che è la misura richiede.