Pensione: il quesito di una nostra lettrice:

Mi piacerebbe sapere se ho diritto ad un aiuto visto che da qualche anno assisto mia mamma a tempo pieno, mia mamma percepisce la pensione di accompagnamento in quanto invalida al 100 per 100.
Personalmente ho perso il lavoro, ho 56 anni e mi ritrovo con 37 anni di contributi versati da dipendente, posso sperare in qualche agevolazione o andrò in pensione fra 10 anni.

Il nuovo Governo ha chiarito che nella nuova legge di Bilancio 2019, sarà inclusa la Quota 100 e la proroga Opzione donna, fortemente voluta dalle lavoratrice, escludendo almento per il momento, la Quota 41 per tutti e non prorogando l’Ape Sociale.

Pensione anticipata Ape Sociale

Ricordiamo che l’Ape Sociale è una misura che prevede la pensione anticipata a 63 anni e 30 anni di contributi versati, per le persone con un’invalidita uguale o superiore al 74% e per chi assiste un familiare con handicap grave da almeno sei mesi.

Ha reintrodotto la figura del caregiver familiare, uguagliando i diritti e dando una giusta importanza. L’Ape Sociale è nata in via sperimentale e termina il 31 dicembre 2018. Nella legge di bilancio 2018 erano stati considerati i fondi per la proroga, ma il nuovo Governo non prevede la sua proroga, quindi terminerà a fine anno.

Pensione Quota 100

Questa misura che sarà inserita nella legge di Bilancio 2019, prevede l’anticipo pensionistico a 64 anni e 36 anni di contributi, con una limitazione anche nei contributi figurativi 2/3 anni. Se verrà approvata, partirà dal primo gennaio 2019. Purtroppo questa nuova misura, lascia fuori molti lavoratori, non solo gli invalidi e i caregiver, ma anche tutti i disoccupati che anche avendo l’età non hanno raggiunto i 36 anni di contributi. Questa misura è molto discussa, il Governo sta studiando tutte le possibili varianti.

Pensione Quota 41 per tutti

Questa misura era stata prevista nell’accordo di Governo, ma non verrà considerata per adesso, non ci sono i fondi per poterla approvare, si parla che andrà in vigore nel 2020.

La delusione è stata tanta, ma non è l’unica, la quota 41 sembrerebbe sostituita dalla Quota 42, che consiste nell’andare in pensione con 42 anni di contributi indipendentemente dall’età. La Quota 42 sarebbe accessibile ad una platea ristretta e di fattibile attuazione. Ma i conti del Governo, non sono gli stessi dei cittadini, che dopo tanti anni di lavoro, si sentono presi in giro. Si attendono novità in merito e si spera in un ripensamento del Governo.

Opzione donna

Nella legge di Bilancio 2019 sarà inserita la proroga dell’Opzione donna, voluta a gran voce dalle lavoratrici. Questa misura prevede l’uscita anticipata per le donne lavoratrici a 57 anni (58 per le lavoratrici autonome) con 35 anni di contributi. L’opzione donna rappresenta una possibilità per le lavoratrici di pubblico e privato di andare in pensione in anticipo con la condizione di accettare un assegno calcolato interamente su sistema contributivo.

Se sarà effettivamente prorogata, potrà rivolgersi ad un patronato e farsi fare il calcolo dell’assegno pensionistico e valutare se è conveniente.

Consiglio di leggere: Pensione anticipata donna a 58 anni, tutte le alternative

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