Buongiorno.
Stavo leggendo su InvestireOggi i vostri articoli sulla pensione anticipata, e mi è venuta la curiosità di chiedere cortesemente un parere riguardo la mia situazione contributiva.
Nello specifico a metà marzo dovrei avere 34 anni di contributi (servizio militare incluso) già tutti ricongiunti al Fondo Telefonico.
Compirò invece 60 anni il prossimo 4 settembre.
Mi chiedevo quindi se potevo rientrare nella nuova normativa di pensionamento anticipato sfruttando la recente estensione a 7 anni della nuova ISO Pensione dell’Art. 4, Legge Fornero, magari riscattando qualche anno del corso di di laurea in Ingegneria nel periodo 1977-1982, anche se non ho però ancora idea di quanto possa venire a costare (sono 5 anni, ma potrebbero credo bastarne di meno), e se magari questi possano essere pagati anche a rate.
Ringraziando anticipatamente vogliate per il momento gradire i miei più cordiali saluti.
Leggendo la sua mail mi rendo conto che c’è molta confusione riguardo l’isopensione.

Isopensione: cosa è e a chi è destinata

L’isopensione non è una agevolazione rivolta al lavoratore quanto alle imprese: si tratta, infatti, di uno scivolo pensionistico che possono utilizzare le imprese in caso di eccedenza di personale. La legge di Bilancio 2018 ha innalzato gli anni di scivolo da 4 a 7  di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia e se prima, quindi, si poteva accedere 4 anni prima ora è possibili farlo con 7 anni di anticipo.

L’isopensione altro non è che un assegno all’esodo che le aziende possono utilizzare, quando hanno più di 15 dipendenti, per gestire gli esuberi del personale facilitando il pensionamento di coloro che sono più vicini all’età pensionabile. A fruire della misura, di solito, sono le aziende coinvolte in piani di ristrutturazione che hanno già in essere accordi sindacali con l’Inps. A poter accedere all’isopensione saranno, poi, i lavoratori che rientrano nell’accordo stipulato dall’azienda che prevede, tra l’altro, che per tutto il periodo di esodo l’assegno di isopensione di importo pari a quello del trattamento pensionistico sia versato al lavoratore dall’azienda.

Anche se l’assegno viene erogato materialmente dall’Inps, esso è pagato dal datore di lavoro e garantito da fideiussione bancaria. Gli oneri della procedura, quindi, saranno totalmente a carico dell’impresa.

Non è quindi il lavoratore a decidere se accedere o meno all’isopensione, ma l’azienda.

Contributi da riscatto

Non capisco perchè nel suo quesito mi parla del riscatto degli anni di laurea non essendo richiesti requisiti contributi per l’accesso all’isopensione, nel caso l’azienda decida di procedere in tal senso. Ma è bene sapere che i periodi che l’Inps permette di riscattare possono essere pagati anche a rate.

Leggi anche: In pensione 7 anni prima nel 2018: modifiche all’isopensione

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