Pensione, un quesito di un nostro lettore:

Gentile signora, ho visto un suo articolo in internet e mi sono deciso a seguire il suo invito a scriverle.
Volevo chiederle un parere in merito alla mia situazione attuale, che mi sembra senza via di uscita (pensionistica).
Ho 58 anni e a marzo 2018 maturero’ 38 anni di contribuzione. Sono disoccupato da 2 anni e verso i contributi volontari, iscritto alle liste di collocamento mirato perché invalido civile al 67%. Sto vivendo con i risparmi che per fortuna ho messo da parte quando lavoravo. Continuamente rispondo ad annunci per ricerca lavoro di cui non ricevo mai nessuna risposta.
Secondo lei ho qualche possibilità di uscita da questa situazione o devo aspettare altri 5 anni (grazie alla riforma Fornero) ?

La ringrazio per la cortese attenzione e rimango in attesa di una sua gradita risposta.

Purtroppo il requisito dell’età è indispensabile, tranne per i lavoratori precoci che si trovano in particolari situazioni che possono andare in pensione indipendentemente dall’età.

Ma visto gli anni di contribuzione questo non è il suo caso.

Vediamo tutte le possibili alternative.

Pensione anticipata Rita a 61 anni

La novità è il cambio dei requisiti d’accesso, nello specifico per quanto riguarda i tre anni e sette mesi che mancano al conseguimento della pensione di vecchiaia, requisito richiesto per dall’APE volontaria. Con la manovra 2018, la rendita integrativa temporanea anticipata diventa accessibile quando mancano cinque anni alla pensione, non viene più previsto il requisito anagrafico dei 63 anni, resta invariato il requisito contributivo di 20 anni di contribuzione versata.

Quindi, considerando che da gennaio 2018 l’età pensionabile sarà per tutti 66 anni e 7 mesi, si presuppone che potranno chiedere la pensione i lavoratori con 61 anni e sette mesi di età con una contribuzione versata di 20 anni.

L’accesso alla RITA predispone la cessazione del rapporto di lavoro. Inoltre, il lavoratore deve richiedere la certificazione Inps utile per l’APe Volontario.

Viene abolito che il lavoratore deve aver richiesto effettivamente l’APE volontaria, ma è sufficiente che abbia i requisiti previsti per l’APE volontario per poter farne richiesta

Riassumendo, è possibile presentare domanda in due importanti casi:

  • Perdita del lavoro a 5 anni massimi dal diritto a percepire la pensione di vecchiaia.
  • Disoccupati da 24 mesi.

Per entrambe le categorie è necessario anche aver maturato almeno 20 anni di contributi previdenziali. Inoltre, è stato abolito il requisito anagrafico del richiedente permettendone l’accesso anche laddove non siano stati compiuti 63 anni di età.

Consigliamo di leggere: Pensione, con la RITA a 61 anni, le novità della legge di Bilancio 2018

Pensione: APE Sociale, APE volontaria e RITA, possibile in contemporanea

Pensione di vecchiaia anticipata nel 2018

La pensione di vecchiaia può essere chiesta da chi compie entro il 31 dicembre 2018:

  • uomini, 60 anni e 7 mesi;
  • donne 55 anni e 7 mesi.

Il requisito contributivo richiesto è di almeno 20 anni di contributi, o 15 se rientrante in particolari deroghe, el caso in cui possieda un’invalidità pari ad almeno all’80%. Dal perfezionamento del requisito, si apre la finestra di 12 mesi. Non possono fare domanda di questa misura pensionistica i dipendenti pubblici, delle poste e delle ferrovie.

Consiglio al nostro lettore di rivolgersi ad un patronato e valutare tutte le alternative possibili.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]