Buongiorno, io ho 41 anni e 10 mesi di contributi, ho iniziato a lavorare a 15 anni, l’ultimo contratto era a tempo determinato, ho diritto ad andare in pensione? Grazie mille SALUTI.

La quota 41 per i lavoratori precoci prevede che hanno diritto di accesso coloro che con 41 anni di contributi, e almeno 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età, appartengano ad una delle categorie tutelate. In particolare, nel suo caso, ci riferiamo alla categoria dei disoccupati e si specifica che possono accedere i lavoratori in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n.

604 e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi.

Quota 41 e contratto a tempo determinato

Non si specifica quindi se lo stato di disoccupazione è a seguito di licenziamento da contratto a tempo determinato o indeterminato. La cosa fondamentale per poter accedere alla quota 41 è che lei, dopo la cessazione del contratto di lavoro sia per licenziamnto e che abbia percepito l’indennità di disoccupazione spettante per tutta la sua durata.

Se, quindi, in seguito alla fine del suo contratto a tempo determinato (per licenziamento e non per naturale scadenza) ha percepito tutta la Naspi spettante e dal termine della Naspi sono trascorsi 3 mesi ha diritto alla pensione, in alternativa, se non ha terminato la Naspi, dovrà attendere la fine dell’indennità di disoccupazione, 3 mesi dal suo termine e poi avrà diritto alla quota 41.

Se, invece, non ha percepito la Naspi, purtroppo non ha diritto alla quota 41 poiché spetta solo per perdita involontaria del lavoro (in caso di sue dimissioni ad esempio).

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