Come ben sappiamo è possibile accedere alla pensione di vecchiaia, a partire dal 1 gennaio 2019, con 67 anni di età e 20 anni di contributi.

I lavoratori in possesso di 20 anni di contributi sono molti e tanti di loro si chiedono se esiste la possibilità di accedere a qualche forma di pensionamento tramite qualche deroga, con 20 anni di contributi pur non raggiungendo l’età anagrafica richiesta per accedere alla pensione di vecchiaia. Cercheremo, in questo articolo, di rispondere proprio a questa domanda, per risolvere i dubbi dei nostri moltissimi lettori che ci rivolgono domande in proposito.

Pensioni: cosa cambia nel 2018/2019?

La legge di Bilancio 2018 ha portato dei cambiamenti riguardo alla riforma pensioni con l’esenzione dell’innalzamento dell’età pensionabile per le 15 categorie di lavoratori addetti alle mansioni gravose e a quelli addetti ai lavori usuranti, con la resa strutturale del pagamento degli assegni pensionistici il 1 giorno bancabile di ogni mese, con lo sconto di 12 mesi per ogni figlio alle donne lavoratrici per l’accesso all’Ape sociale, con l’accesso all’Ape sociale anche a coloro che sono in disoccupazione per scadenza di contratto a termine e con la resa strutturale della Rita.

Di contro dal 1 gennaio 2019 si assisterà ad un aumento dell’età pensionabile per tutti i lavoratori non compresi nelle mansioni gravose ed usuranti per l’adeguamento alla speranza di vita Istat che porterà la pensione di vecchiaia a 67 anni e i contributi necessari all’accesso alla pensione anticipata a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 e 3 mesi per le donne.

In pensione con 20 anni di contributi con l’anticipata contributiva

Per tutti coloro che hanno iniziato a versare contributi a partire dal 1996 c’è la possibilità di andare in pensione 3 anni prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia: dal 2019, quindi, sarà possibile il pensionamento a 64 anni con almeno 20 anni di contributi a patto di rispettare le seguenti condizioni:

  • non avere contributi versati prima del 1996 (in alternativa essere iscritti alla Gestione Separata e scegliere il computo dei contributi avendo, in questo modo il calcolo interamento contributivo)
  • che il proprio assegno sia pari 2,8 volte l’assegno sociale Inps.

Computo dei contributi dalla Gestione Separata

Il computo dei contributi nella Gestione Separata permette il calcolo dei contributi con il sistema contributivo, e questo, quindi, permette il pensionamento, come descritto sopra, con la pensione contributiva.

Anche in questo caso, quindi, è possibile il pensionamento a 64 anni, dal 2019, con 20 anni di contributi, per coloro che sono iscritti alla Gestione Separata e decidono di  trasferirvi tutti i contributi posseduti nelle altre casse previdenziali.

Attenzione, però, è necessario possedere almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995 e 5 anni di contributi versati dopo il 31 dicembre 1995.

Pensione a 64 e 7 mesi con 20 anni di contributi

Chiamata anche salvacondotto, la pensione a 64 anni e 7 mesi permette il pensionamento alle donne che posseggono almeno 20 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2012. Di questo particolare tipo di pensionamento abbiamo parlato diffusamente nel seguente articolo:Pensione anticipata a 64 anni: ecco chi può accedervi

Pensione con 20 anni di contributi con la totalizzazione

Attraverso la totalizzazione è possibile avere una deroga alla pensione di vecchiaia potendo accedere alla pensione con 65 anni e 7 mesi sommando in maniera gratuita tutta la contribuzione posseduta nelle diverse casse previdenziali e ottenendo una pensione con il sistema contributivo.