Il 15 ottobre sono entrate in vigore le nuove norme previste dal decreto green pass che prevede l’obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori pubblici, privati, dipendenti o autonomi.

Il provvedimento, lo sappiamo, ha generato non poche proteste, in alcuni casi anche violente.

Ad ogni modo, qua vogliamo far luce su una delle tante questioni un po’ opache del green pass, ossia quella dei controlli nei luoghi di lavoro. Se per i lavoratori dipendenti non sussiste alcuna ambiguità (i controlli, infatti, sono effettuati dai propri datori di lavoro), qui ci si chiede: chi controlla invece i lavoratori autonomi?

Partita IVA senza green pass, chi controlla i green pass

Come già detto in apertura, i controlli sul green pass dei lavoratori dipendenti sono effettuati dai propri datori di lavoro.

Ma chi controlla, invece, il green pass agli autonomi?

Qui, ovviamente, la questione è più complicata. In linea di principio, se il lavoratore autonomo presta un proprio servizio all’interno di un’azienda pubblica o privata, queste sono obbligate a controllare se il professionista sia in possesso della certificazione verde.

Se il professionista non è munito di green pass, il committente deve rifiutare il suo servizio e non retribuire la prestazione richiesta.

Stesso discorso vale anche per gli autonomi che prestano i propri servizi direttamente a casa dei privati. Pensiamo ad esempio ad un idraulico: anche in quest’ultimo caso, chi ha richiesto il servizio potrà controllare se il lavoratore sia in possesso di tale certificazione. Ovviamente, in quest’ultimo caso, la volontà di verificare che il lavoratore autonomo sia in possesso della certificazione verde è affidata al buon senso del privato che ha richiesto il servizio.

 

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