Oggi parliamo di compatibilità tra lavoro autonomo a partita IVA Regime Forfettario e Reddito di Cittadinanza. In particolare cerchiamo di rispondere ai dubbi di un lettore che ci interroga in merito alla documentazione da fornire all’Inps per il corretto calcolo del sussidio spettante.

Salve, spero possa risolvere il mio problema perché ne l’INPS ne i vari call center e neanche il mio commercialista sono stati in grado di eliminare i miei dubbi…mia moglie prende il reddito di cittadinanza da maggio ma sin dall’inizio ho dovuto presentare tutti i documenti e ogni tre mesi devo farmi fare dal commercialista per richiesta dall’INPS il resoconto della mia attività commerciale ricavi meno costi (così chiede l’INPS) MA È SU QUESTO CHE NON HO MAI AVUTO RISPOSTA). E spero nel suo aiuto…essendo passato al REGIME FORFETTARIO da gennaio e non avendo più la possibilità di scaricare iva tutto ciò funziona anche nei totali da presentare all’INPS ogni tre mesi quindi solo ciò che ricavo o per questo conteggio l’INPS, come chiede in generale sul prestampato, devo dare il risultato tra i ricavi e i costi? Ultima richiesta e domanda sempre conseguente…per i primi due trimestri ho preferito non avendo risposte e aiuti, forse perché ancora troppo nuova la legge, inserire e quindi presentare solo i ricavi ….con la conseguenza reddito percepito tra i 300 e i 500€…L’ultimo trimestre avendo presentato al contrario il totale dei ricavi meno i costi il reddito percepito è stato di 700€. Le chiedo quale è il giusto modo per presentare i miei ricavi ? E se ho sbagliato nei primi trimestri posso secondo lei chiedere il rimborso dell’importo che avrebbe potuto ricevere mia moglie? P.S tanto per farle capire il nostro Isee è pari a zero.

Partiamo dalla conferma di un concetto base: chi lavora a partita IVA, entro una determinata soglia di reddito, può mantenere il diritto al Reddito di Cittadinanza.

Proprio perché la misura è legata alle entrate, sarà obbligatorio comunicare  all’INPS  l’inizio attività.
Per adempiere a questo onere il titolare dovrà compilare e inviare il modello Rdc/Pdc – Com Esteso all’INPS tramite CAF, entro 30 giorni dall’evento, pena la decadenza dal beneficio. Le informazioni sul reddito invece vanno inoltrate periodicamente con cadenza trimestrale per consentire all’Istituto di verificare la permanenza del diritto al beneficio o la sua eventuale riduzione di importo. Il termine di invio è di 15 giorni dalla fine del trimestre. Per fare un esempio, quindi, entro il 15 gennaio 2020 andrà comunicato il reddito percepito nel trimestre ottobre–dicembre 2019.

Come si calcola il Reddito a Partita IVA per il diritto al Reddito di Cittadinanza?

Veniamo ora al nodo cruciale del quesito che ci pone il lettore: come si calcola il reddito da lavoro autonomo? Per la partita IVA ordinaria esso è dato dalla differenza ricavi e compensi percepiti e le spese sostenute. Chi opera in regime agevolato però non può scaricare le spese. Dunque appare verosimile dedurre che le spese sostenute in questo caso non assumono rilevanza ai fini del calcolo del reddito imponibile. Le uniche voci di spesa che possono essere dedotte sono i contributi previdenziali versati secondo le disposizioni di legge. Ciò comporterebbe, nel caso del lettore, un calcolo dell’importo del RdC meno favorevole. Visto che la differenza che ne deriva non è di poco conto, ricordiamo che questo articolo ha carattere divulgativo-informativo e non si sostituisce alle indicazioni Inps (soprattutto in una materia come questa che è in aggiornamento e meriterebbe chiarimenti ufficiali).

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