Una delle maggiori contraddizioni del sistema economico italiano riguarda sicuramente coloro che lavorano mediante Partita Iva. Parliamo, ad esempio, di consulenti di marketing e di programmatori che, differenza di altre categorie di lavoratori, non hanno alle spalle la presenza di ordini professionali né tanto meno possono contare su prestazioni assistenziali private. Essi, però, nonostante tutto, devono lo stesso pagare allo Stato contributi simili a quelli dei lavoratori dipendenti.

Partita Iva: l’aliquota previdenziale

Coloro che lavorano mediante Partita Iva hanno una gestione Inps separata e nel corso degli anni l’aliquota previdenziale è salita in maniera esponenziale.

Durante il governo Prodi, infatti, essa è salita di nove punti mentre con il Governo Berlusconi di ancora un punto. Pare che ora, però, con il Governo Renzi, tutto dovrebbe cambiare per il meglio.

Ricordiamo che l’aliquota contributiva dei professionisti iscritti in via esclusiva alla gestione separata Inps  è del 27 %. Ad essa, poi, va aggiunto lo 0,72% per le prestazioni assistenziali.  L’aliquota sarebbe poi dovuta salire dal 27,72 % al 33,72% nel 2018 ma nel 2014 la Legge di Stabilità l’ha mantenuta ferma, nel 2015 è rimasta identica grazie al Decreto Mille proroghe ed infine nel 2016 è stata congelata mediante l’ultima Legge di Stabilità. Per coloro che lavorano a progetto, invece, la soglia del 33% è invece vicinissima in quanto al momento è al 32%.

Partita Iva: cosa dovrebbe cambiare

Il sottosegretario al Consiglio dei Ministri ovvero Tommaso Nannicini ha comunicato che dal 1 gennaio 2017 ci saranno due novità sostanziali per quanto concerne la Partita Iva. In primo luogo verrà cancellato ogni aumento di aliquota contributiva e poi ci dovrebbe essere la riduzione di essa dal 27 al 25%. Si dovrebbe poi innalzare la contribuzione per le spese assistenziali come la maternità e la malattia dallo 0,72% fino ad un 1 o 1,25%. Quindi l’aliquota complessiva dovrebbe arrivare al 26-26,5%.

Lavoratori a progetto passano alla gestione Inps ordinaria?

I collaboratori a progetto dovrebbero passare alla gestione Inps ordinaria e quindi nell’arco dei prossimi anni essi potrebbero avere delle prestazioni simili a quelle di un lavoratore dipendente.

Facendo un esempio: coloro che adesso perdono il lavoro possono contare di un reddito per sei mesi mentre, in seguito, potrebbero invece contare sulla Naspi che è un contributo di disoccupazione garantito per due anni, erogato a favore dei lavoratori dipendenti che hanno perduto il lavoro.

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