“Natale con i tuoi”, a patto che siano parenti stretti. Questa sembrerebbe l’intenzione del governo che sta vagliando le regole anti Covid per dicembre e le festività invernali. In questi giorni di restrizioni sulla base di colori per regioni, molti pensano già a dicembre. La speranza è che questi lockdown territoriali possano servire a trascorrere un Natale con meno restrizioni. Lo sperano i commercianti e gli imprenditori in genere perché il costo di un lockdown a Natale piegherebbe molte aziende già colpite dalla crisi e dalla pandemia.

Ma lo sperano anche i dipendenti perché per molti, soprattutto per chi lavora fuori, Natale significa famiglia. Ma ciò presuppone spostamenti tra regioni e nessun vincolo sul numero di persone a tavola al ristorante o in casa. Cosa che ora sarebbe impensabile. E a dicembre?

Chi sono i parenti stretti che potremo vedere a Natale

Il Covid ci ha insegnato il concetto di “congiunti”. Ora, per Natale, si prevede la possibilità di ammettere le feste con i “parenti stretti”. Una locuzione che nel gergo comune siamo abituati a trovare. Ma normativamente che cosa significa. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha rassicurato da un lato che non sarà un Natale solitario. Ma resta essenziale ridurre contatti e assembramenti.

le famiglie possono riunirsi nel nucleo ristretto, parenti di primo grado, fratelli e sorelle. La gran parte delle restrizioni attuali è bene che restino, magari con un allentamento del rigore per alcuni esercizi”.

Basta a rassicurare gli italiani? Purtroppo quella del provvedimento è una volontà ma non può essere una promessa. Si scontra infatti con il numero di contagi. Se la curva non scende sarà inevitabile una restrizione maggiore. Certo un Natale da soli e chiusi in casa non sarebbe auspicabile neppure per l’economia: sono già saliti a 4 milioni i poveri in Italia nel 2020, secondo l’analisi di Coldiretti.

Un milione in più rispetto allo scorso anno, proprio per l’effetto Covid.

E si guarda oltre al Natale, nella speranza che arrivi il regalo che tanti aspettano: il vaccino. Zampa prevede la disponibilità per la primavera, prima di giugno:

“l’Italia ne ha fatto un ordinativo che basta a coprire tutta la popolazione, abbiamo prenotato 70 milioni di dosi”.