Palestre e piscine potranno riaprire a maggio. Sono queste le prime indicazioni che arrivano dal governo per allentare la morsa delle restrizioni che ha paralizzato il settore. Un comparto economico che, insieme a ristoranti e bar, sta pagando a caro prezzo i lockdown.

Una misura, quella delle chiusure di palestre e piscine, che a distanza di un anno non ha portato alcun beneficio. Tanto è vero che il livello dei contagi a livello nazionale non è migliorato, anzi sembra essere peggiorato nonostante le chiusure selvagge di attività ricreative ed esercizi commerciali.

Palestre e piscine verso la riapertura

Il governo attende quindi le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) per dare il via libera alla riapertura di palestre e piscine in Italia. Da notare che in questo senso l’Italia si muove di concerto con gli altri Paesi Ue, dove palestre e piscine sono chiuse dallo scorso novembre 2020.

Molti gestori sono al collasso e più di qualcuno non aprirà più i battenti. E questo nonostante gli investimenti fatti durante il primo lockdown per adeguarsi ai nuovi protocolli.

“Siamo arrivati a un punto di non ritorno – dichiara un gestore di palestre a Milano – e se continuiamo con le chiusure assurde imposte dall’alto, fallirà un intero comparto economico”.

Per questo il governo da tempo continua a lavorare a un problema che ormai sta diventando sempre più grande. La pressione dell’intero settore si è fatta enorme e anche le proteste stanno cominciando a farsi sentire, insieme a quelle dei ristoratori e commercianti, ingiustamente costretti a non lavorare.

Del resto, palestre e piscine sono sicure. Le entrate sono contingentate e l’utenza è sottoposta a continui controlli. Sono stati fatti importanti investimenti dopo il primo lockdown adottando protocolli specifici e non risulta che da questi ambienti si siano ammalate le persone.

Nuove regole

Tuttavia sembra che per le nuove aperture di palestre e piscine a maggio il governo voglia imporre nuove e più stringenti regole al punto che molti preferiranno non riaprire o chiudere del tutto l’attività.

A quanto pare, oltre alla solita igienizzazione degli attrezzi delle palestre, sarà imposto il rispetto di un distanziamento di almeno 2 metri fra una persona e l’altra. Distanza che diventa di 7 metri quadri in piscina.

Nelle palestre, inoltre, gli atleti dovranno preoccuparsi di e igienizzare gli attrezzi gli attrezzi dopo il loro utilizzo. La doccia sarà vietata. E questo vale anche per le piscine. In pratica si potrà accedere solo su prenotazione utilizzando oggetti e indumenti strettamente personali, dalla bottiglietta d’acqua al tappetino prestando attenzione alle zone di passaggio in entrata e in uscita.

Non solo. A seconda del colore della zona (arancione o gialla), si potranno svolgere allenamenti individuali o collettivi. Pertanto, bisognerà tenere conto anche del colore della zona prima di accedere a una palestra o piscina.

Misure tanto restringenti quanto inutili – commentano i gestori – che già criticano queste misure sulle riaperture di palestre e piscine. I costi da sostenere supererebbero i benefici poiché l’accesso potrà avvenire solo in numero limitato di persone. Tanto vale riaprire. Anche perché, come già dimostrato, palestre e piscine si sono attrezzate al meglio per garantire la salute pubblica.