Ci scrive Andrea da Imola: “Voglio pagare una multa presa per eccesso di velocità in monetine da 1, 2 e 5 centesimi. Mi sento truffato perché superavo di poco più di 10 km/h il limite ma su una strada in discesa. Non avendo modo di contestare la multa ho pensato a questa “vendetta”: se vogliono fare cassa con me contassero le monetine. Sono disposto a perdere lo sconto previsto per chi riesce a pagare la multa entro cinque giorni dal verbale perché per metterle da parte mi occorrerà di più ma non importa. Però mi chiedo: al momento di pagare la multa possono rifiutare tutte le monete o è un mio diritto?“.

Basta dare uno sguardo ad internet per rendersi conto che l’idea di pagare una multa usando tutte monete non è venuta solo ad Andrea che ci scrive da Imola. Non solo: qualche giorno fa abbiamo letto la notizia di un’intera eredità lasciata da un collezionista di monetine per un ammontare di 2,5 tonnellate e un importo di circa 8 mila euro che ha richiesto al paziente sportellista sei mesi per quantificarla con esattezza.  Ma c’è un obbligo di accettazione di pagamento in monete qualora l’importo della multa non superi il limite previsto per i pagamenti in contanti?

Pagare in monete: chi le riceve è obbligato ad accettarle?

Sempre nei giorni scorsi ha suscitato curiosità il racconto che è giunto dalle Poste di Bojano: lo sportellista, facendo appello ad una presunta direttiva interna che impediva di accettare così tante monete , aveva rifiutato un pagamento da 1300 euro in monete da uno e due euro (in realtà il versamento complessivo era di 2800 euro ma la differenza sarebbe stata pagata con banconote). Sebbene il cliente avesse provveduto a suddividere le monete in blister per facilitarne il trasporto e il conteggio, l’impiegato si era rifiutato di accettarle. Dopo aver insistito l’uomo aveva contattato la sede centrale di Campobasso che gli aveva concesso di effettuare quel pagamento lì.

Ma cosa dice veramente la legge italiana in merito? Esiste un limite di pagamento in contanti diverso per le monete rispetto a quello fissato per le banconote in generale?

Il riferimento legislativo si può trovare all’articolo 11 del regolamento Cee numero 974/1998 che fissa a 50 pezzi il numero massimo di monete superato il quale non si può obbligare il cassiere (o chiunque altro) a contare i soldi manualmente. Il limite di 50 monete vale per un singolo pagamento e indipendentemente dal taglio delle monete. Non è detto che venga rifiutato quindi ma se questo accadesse non si sta subendo un’ingiustizia.

Quel che è certo è che le monete, soprattutto quelle da 1, 2 o 5 centesimi, sono sempre più spesso percepite come un fastidio tanto che, come ci fa capire il lettore che ci ha scritto, pagare usandole ha senso solamente in un’ottica di vendetta studiata contro un pagamento che si ritiene ingiusto.