Ci continuano ad arrivare richieste di informazioni in merito ai rischi da contagio del Covid 19 dal passaggio di soldi: “si può trasmettere il coronavirus attraverso banconote o monete?”, “è più sicuro usare carte di credito o meglio ancora pagamenti contactless in questo periodo di emergenza?”, “come faccio a sapere da dove vengono le monete e le banconote: ho paura a toccarle”. Sono solamente alcune delle email che riceviamo. Dubbi e timori leciti?

Chiariamo in primis che, ad oggi, non c’è alcuna evidenza scientifica in merito al rischio di contagio Covid 19 attraverso banconote e soldi in generale.

Questa eventualità però non può essere neppure esclusa quindi, come norma di maggiore cautela, consigliamo di ridurre al minimo il contatto diretto con banconote e monete e, se questo è inevitabile (perché state pagando in contanti o prelevando al bancomat), di non toccarsi nell’immediato viso (occhi, bocca e naso) senza essersi prima lavati accuratamente le mani. Del resto, aldilà del coronavirus, i soldi sono considerati da sempre un deposito di germi.

Detto ciò, e nei limiti del tetto imposto per legge, pagare in contanti resta possibile (tra le ultime notizie invece segnaliamo che non è più apposta la firma sulle raccomandate).

Sanificazione soldi: la Banca d’Italia mette le banconote in quarantena prima di farle circolare

Dal canto suo, la Banca d’Italia ha aderito (dopo Cina, Corea del Sud e California per i dollari usati in Asia) alla sanificazione delle banconote scaricate nei suoi centri di stoccaggio. In altre parole, prima di essere avviate alla lavorazione per l’eventuale riparazione (o macerazione quando non sono recuperabili), decine di migliaia di mazzette di euro restano in deposito per 7/10 giorni. Si tratta infatti di banconote vecchie e sporche. Vengono lasciate a “decantare”: in quarantena prima di tornare a circolare. Giusto che l’Italia provveda a fare qualcosa visto che siamo il paese europeo con il record di banconote cartacee in circolazione.