L’Italia è in Europa tra i Paesi, se non assoluto il primo, in cui si fanno più pagamenti in contanti. Siamo infatti un popolo poco incline a fare micro pagamenti con carta di credito anche se le cose stanno gradualmente cambiando e in questo il POS obbligatorio segnerà un forte cambiamento. Ma i pagamenti in contanti sono anche un modo per far girare denaro sporco e, secondo un rapporto commissionato dalla banche, in Italia solo il 10% del contante è in mano a contribuenti e imprese, mentre il 90% è gestito dalla criminalità organizzata.

Da qui l’esigenza di controlli sui pagamenti in contanti (che, ricordiamo, non possono riguardare importi superiori a 2.999,99 euro).

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Conviene chiedere la fattura o lo scontrino?

La fattura permette di scaricare la spesa ma lo scontrino, essendo un documento anonimo, evita controlli. Del resto se si è pagato in contanti in linea di massima non stiamo parlando di importi alti.

Pagamenti in contanti oltre i tre mila euro è possibile?

E qui veniamo al secondo punto, sopra accennato: evitare pagamenti in contanti per importi che superano i tre mila euro. Il limite non vale per versamenti sul conto e prelievi.

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Regali in contanti

E’ bene sapere che la soglia dei tre mila euro per i pagamenti in contanti vale anche per regali e donazioni tra amici e parenti. Meglio quindi provvedere tramite bonifico, che servirà anche come prova qualora scatti il redditometro.

Pagamenti a beneficiario senza conto corrente?

Ma se il beneficiario non ha un conto corrente? Si consiglia allora di fare un assegno circolare.

Pagamenti a rate in contanti

Un modo intelligente per superare il limite di tre mila euro per i versamenti in contanti è pagare a rate (ognuna non superiore alla soglia dei 3 mila).