La domanda del bonus nido va richiesta in anticipo per tutte le mensilità di frequenza, poi, di volta in volta non appena disponibili, vanno allegate le fatture dei pagamenti delle rette. Nel sistema va caricata la fattura quietanzata. Che significa? Va richiesto un tipo di fattura particolare?

Fattura quietanzata per il bonus asilo nido: una regola che già esisteva ma che molti non conoscono

“Gentili esperti della redazione fiscale di InvestireOggi, questa mattina mi ha contattato telefonicamente il Comune della città in cui vivo (Pescara) per chiedermi di aggiornare i documenti allegati alla domanda del bonus nido.

La funzionaria, devo dire molto gentile e professionale, mi ha spiegato che la domanda è stata accolta ma che fatture allegate per le prime tre mensilità di frequenza del nido (da gennaio a marzo) non erano quietanzate. Mi ha spiegato che avendo pagato in contanti devo per forza caricarla così. Ho fatto notare che fino a dicembre non avevo mai avuto questo problema ma mi ha spiegato che la regola era sempre la stessa. Non è subentrata alcuna novità solo che per il 2022 erano stati più flessibili. Ora il mio dubbio è: come devo muovermi? Come si quietanza una fattura ed è mio diritto pretenderla dalla struttura?”

Cos’è una quietanza

Letteralmente la quietanza è il riconoscimento esplicito del pagamento avvenuto. Con la fattura il creditore addebita al debitore l’importo dovuto; con la quietanza si certifica che la somma è stata pagata. Da questa spiegazione si evince bene il motivo per il quale tra i documenti per il bonus nido è presente la fattura quietanzata: serve una prova del pagamento effettivo della retta, la fattura non è sufficiente. In effetti questo requisito era previsto già lo scorso anno (evidentemente alcuni comuni sono stati più flessibili).

Bonus nido: cosa sapere se la retta è pagata in contanti

In merito al secondo dubbio della lettrice, ovvero se l’ottenimento della quietanza sulla fattura del nido sia o meno un diritto, confermiamo di SI.

Spetta sia a chi paga con bonifico che in contanti. Tuttavia la procedura differisce. Chi effettua un versamento tracciabile, infatti, detiene già una prova del pagamento.

La prassi commerciale vuole che la quietanza sia rilasciata sulla fattura stessa, per facilitarne la conservazione. Basterà scrivere in calce al documento “pagata in data…” con firma e timbro del responsabile della struttura. Nulla però vieta di prevedere una quietanza a sé stante. Quindi il consiglio è di caricare la copia della fattura quietanzata o, ove impossibile, una quietanza del pagamento a cui si riferisce la fattura.

Verosimilmente il nido stesso sarà stato informato dal comune visto che la situazione riguarda più genitori. In caso contrario basterà farlo presente.

In caso di fattura elettronica, la quietanza potrà essere alternativamente apposta sulla copia cartacea di cortesia della fattura o su un documento autonomo.