Pace fiscale e avvisi bonari, il quesito di un nostro lettore:

Buongiorno, Le descrivo la mia situazione.

Sto pagando avvisi bonari Iva relativi agli anni 2012/2013/2014/2015/2016/2017, sinceramente non ho più la possibilità di andare avanti. L’importo totale residuo si aggira intorno ai 35.000 euro (al netto degli interessi). Se dovessi decidere di non pagare più, potrei usufruire della auspicata misura di “Pace Fiscale”, proclamata dal nuovo Governo? Fiducioso di una Sua gentile risposta, colgo l’occasione per formulare Cordiali Saluti.

Risposta

Il mio consiglio è quello di cercare di pagare le rate finchè questa misura “Pace Fiscale” prenda forma.

Ad oggi non si hanno certezze di cosa comprenderà e con quali modalità. Secondo indiscrezioni, come già precedentemente pubblicato, con questa misura, si prevede la possibilità di saldare il debito con il Fisco pagando una percentuale minima dell’importo della cartella Equitalia. Per chiudere la lite fiscale con il Fisco, il calcolo avverrà sulla base della specifica situazione economica del contribuente interessato dalla misura secondo tre scaglioni di aliquote: 6, 10 e 25%. Una specie di saldo a stralcio quindi il cui importo varierà in base al reddito, si terrà conto anche della situazione familiare e reddituale: eventuali figli minori a carico, immobili di proprietà e, ovviamente, situazione lavorativa, ecc.

Ad oggi non si conosce effettivamente quali debiti entreranno nella Pace Fiscale, possiamo fare solo ipotesi, in base a quanto riportato nel contratto di Governo Salvini – Di Maio, che prevedeva una riscossione amica, ed esattamente: “Il miglioramento delle procedure di riscossione passa inevitabilmente dal preventivo e definitivo smaltimento della mole di debiti iscritti a ruolo, datati e difficilmente riscuotibili per insolvenza dei contribuenti. È opportuno instaurare una “pace fiscale” con i contribuenti per rimuovere lo squilibrio economico delle obbligazioni assunte e favorire l’estinzione del debito mediante un saldo e stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica. Esclusa ogni finalità condonistica, la misura può diventare un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà ed il primo passo verso una “riscossione amica” dei contribuenti”.

Consiglio di leggere: Pace fiscale, rientrerà anche chi non ha pagato le rate della rottamazione?

Detto così dovrebbero rientrare tutti i debiti compresi gli avvisi bonari dell’IVA delle varie annualità, anche se si parlava di cartelle esattoriali che superano i 200 mila euro, ed escluse anche le cartelle Equitalia successive al 2014.

Ripeto sono tutte ipotesi, ad oggi nulla di concreto.

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