Le lavoratrici che aderiscono all’Opzione Donna hanno diritto a TFR e reversibilità? Su questi due punti cruciali sono intervenuti di recente alcuni chiarimenti importanti e ufficiali.

Opzione Donna e TFR: tempistiche per la liquidazione

Le dipendenti pubbliche che accedono alla pensione tramite opzione donna, hanno diritto alla liquidazione del Tfs entro 24 mesi più 90 giorni dalla data di fine rapporto. Le regole quindi sono diverse rispetto a quanto accade con la Quota 100: in questo secondo caso i termini per la liquidazione decorrono dal momento in cui il diritto alla pensione sarebbe maturato, secondo i requisiti previsti per il trattamento di vecchiaia o anticipato, tenendo conto degli adeguamenti alla speranza di vita.

A conti fatti, dunque, possono passare diversi anni prima che sia erogato il tfs dopo la quota 100.

Opzione donna e diritto alla pensione di reversibilità

La scelta di aderire all’opzione donna può risultare più conveniente anche per chi è titolare di pensione ai superstiti, di reversibilità o indiretta; ciò accade, paradossalmente, a causa del minore importo percepito.

La pensione ai superstiti, infatti, può essere ridotta se il beneficiario supera le seguenti soglie di reddito:

  • se il reddito supera di tre volte il trattamento minimo annuo, la reversibilità viene ridotta del 25%;
  • se il reddito supera di quattro volte il trattamento minimo annuo, la reversibilità è tagliata del 40%;
  • se il reddito supera di  cinque volte il trattamento minimo annuo, la reversibilità viene ridotta del 50%.

Prendendo meno di pensione con Opzione Donna, è più probabile che la titolare non superi i limiti di reddito e quindi possa godere della reversibilità. Ad ogni modo ogni caso andrà valutato in modo autonomo.