Rendere Opzione donna quale canale di pensionamento anticipato a carattere strutturale. Sembrano essere queste le intenzione del Governo.

Tale possibilità è stata espressamente dichiarata dal Ministro del lavoro Andrea Orlando nel corso di un’intervista.

Si tratterebbe di un importante tassello che concorrerà a comporre l’intervento più complesso della c.d riforma delle pensioni.

Opzione Donna. La situazione attuale

La Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022,  ha prorogato la possibilità di andare in pensione con Opzione donna.

Possono accedere alla pensione anticipata c.

d. opzione donna, le lavoratrici che abbiano maturato specifici requisiti entro il 31 dicembre 2021.

In particolare, è richiesta:

  • un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e
  • un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni (per le lavoratrici dipendenti) e a 59 anni (per le lavoratrici autonome).

Ai fini del conseguimento della pensione è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Non è invece richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.

Al trattamento pensionistico in parola, si applicano le seguenti decorrenze (cd. finestre) pari, rispettivamente: a 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

I requisiti anagrafici non sono adeguati agli incrementi alla speranza di vita.

Opzione donna come misura strutturale. Cosa potrebbe cambiare?

Rendere Opzione donna quale canale di pensionamento anticipato a carattere strutturale, potrebbe essere una delle principali mosse del Governo nell’ambito della c.d riforma delle pensioni. Riforma che ad oggi, sembra una priorità rimandabile.

Ad ogni modo, la possibilità di rendere opzione donna strutturale,  è stata espressamente dichiarata dal Ministro del lavoro Andrea Orlando nel corso di un’intervista.

Per il ministro Orlando sarebbe necessario rendere strutturale e pluriennale opzione donna:

la donna fa un lavoro sempre doppio e dunque il riconoscimento dei percorsi che portano alla pensione dovranno includere questo dato. Una considerazione, quella del lavoro femminile, che abbiamo fatto già con la proroga di opzione donna, che credo dovremmo provare a rendere strutturale o almeno pluriennale, associandola anche da altri strumenti che tengano conto delle condizioni in cui le persone lavorano delle differenze indotte diversi lavori.

Dunque bene l’intento di rendere strutturale Opzione donna, a condizione che si vadano a superare i limiti operativi che al momento caratterizzano tale canale di pensionamento anticipato.

Si pensi ad esempio al fatto che la pensione è liquidata esclusivamente con le regole di calcolo del sistema contributivo (decreto legislativo 180/1997). Inoltre, i contributi versati nella Gestione Separata Inps non sono validi per andare in pensione con Opzione Donna. Dunque, niente pensione con la gestione separata.