Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge che estende l’obbligo del Green pass a tutti i dipendenti del settore pubblico e privato. Ecco cosa cambia dal 15 ottobre.

Il green passa per il settore pubblico

Alla fine il green pass è diventato obbligatorio per tutti gli ambiti lavorativi, pubblici e privati. L’obbligo è stato introdotto con un decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Dal 15 ottobre 2021 al 31 dicembre dello stesso anno ( fine dello stato di emergenza, salvo proroghe successive), per accedere agli ambienti lavorativi pubblici e privati, sarà necessario il Green pass.

In base a quanto riportato nel comunicato stampa rilasciato ieri dal Governo, è tenuto a essere in possesso dei Certificati Verdi il personale delle Amministrazioni pubbliche.

L’obbligo riguarda inoltre il personale di Autorità indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi di rilevanza costituzionale. Il vincolo vale anche per i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

Inoltre l’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che svolgono a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.

La responsabilità sui controlli dell’obbligo di green pass è dei datori di lavoro. Infatti, sono i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre devono definire le modalità per l’organizzazione delle verifiche. I controlli saranno effettuati preferibilmente all’accesso ai luoghi di lavoro e, nel caso, anche a campione. I datori di lavoro inoltre individuano i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle eventuali violazioni.

Chi non ha il green pass è considerato assente ingiustificato fino alla sua presentazione; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso. La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza.

Le novità per il settore privato

L’obbligo di green pass si estende anche al settore privato.

 Il possesso e l’esibizione, su richiesta, del green pass obbligatorio sono necessari per accedere ai luoghi di lavoro. Sui controlli vale quanto detto per il settore pubblico. Anche in tale caso sono i datori di lavoro a dover mettere in atto un’organizzazione tale da garantire gli opportuni controlli. È prevista la sanzione pecuniaria da 600 a 1500 euro per i lavoratori (pubblici e privati) che abbiano avuto accesso violando l’obbligo di Green Pass. Chi comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente, senza diritto alla retribuzione fino alla presentazione del Green pass.

Per le aziende con meno di 15 dipendenti, è prevista una disciplina volta a consentire al datore di lavoro a sostituire temporaneamente il lavoratore privo di Certificato Verde.