Aperto il portale per l’invio delle domande per l’accesso al contributo a fondo perduto che può essere richiesto alle imprese e agli esercenti che svolgono la propria attività nei centri storici dei comuni dove si trovano santuari religiosi.

Il beneficio è previsto da decreto Agosto (decreto-legge n. 104 del 2020).

Contributo fondo perduto decreto Agosto: a chi spetta e come fare domanda

Il contributo a fondo perduto in commento, in dettaglio, spetta alle imprese e agli esercenti che svolgono attività di vendita di beni o servizi al pubblico nei centri storici (zone A o equipollenti) di comuni in cui sono situati santuari religiosi e che presentano due caratteristiche, ossia:

  1. popolazione superiore a 10.000 abitanti
  2. presenza turistica di cittadini residenti in Paesi esteri almeno tre volte superiore al numero dei residenti in base all’ultima rilevazione resa disponibile dalle amministrazioni pubbliche competenti.

Il requisito di cui al punto 1), non vale per i comuni colpiti dagli eventi sismici verificatisi dal 24 agosto 2016.

Per accedere al beneficio occorre presentare apposita domanda telematica all’Agenzia delle Entrate mediante il portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia stessa. L’invio può essere fatto (direttamente o anche tramite intermediario) nella finestra temporale che va dal 9 settembre 2021 all’8 novembre 2021.

L’importo del beneficio

La somma del contributo a fondo perduto in esame spettante è calcolata applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di giugno 2019. Tale percentuale è

  • 15% per i soggetti con ricavi o compensi 2019 non superiori a quattrocentomila euro
  • 10%, per i soggetti con ricavi o compensi 2019 superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro
  • 5%, per i soggetti con ricavi o compensi 2019 superiori a un milione di euro.

In ogni caso, spetta un contributo minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Non può, invece, essere superiore a 150.000 euro.

L’importo è accreditato sul conto corrente (occorre indicare l’IBAN nell’istanza).

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