Dallo scorso mese di agosto sono entrate in vigore le nuove regole per fruire dei congedi parentali. Con importanti novità, in base al decreto n. 105 del 2022, che introduce dal 13 agosto 2022 l’obbligo di astensione anche per i padri lavoratori dipendenti.

Fra le altre cose, il diritto al congedo parentale scatta ora anche per i lavoratori autonomi e gli iscritti alla gestione separata. L’indennizzo spetta nella misura al 30% della retribuzione convenzionale per ciascun genitore. Le domande possono essere presentate direttamente online all’Inps in pochi passaggi e valgono anche per i periodi pregressi.

Come fruire del congedo parentale

Per i lavoratori dipendenti del settore privato, gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata è disponibile l’applicativo Inps che permette di inoltrare le domande di congedo parentale. Con la circolare n. 4025 del 8 novembre 2022, l’Istituto ha aggiornato la procedura online per l’inoltro delle istanze dei lavoratori.

“Per i periodi di congedo a partire dal 13 agosto 2022 – scrive l’Inps – le domande telematiche già presentate prima dell’aggiornamento procedurale saranno considerate comunque valide, senza che sia necessario presentare una nuova domanda”.

L’accesso alla procedura telematica, come sempre, può avvenire solo tramite autenticazione personale con le credenziali digitali (Spid, Cns, Cie). In alternativa ci si può rivolgere ai patronati che offriranno assistenza gratuita o ai consulenti abilitati.

Il pagamento della indennità per congedo di paternità è erogato direttamente dal Inps al lavoratore. Qualora tale indennità fosse anticipata in busta paga dal datore di lavoro, il padre beneficiario non dovrà comunicare la fruizione del congedo all’Inps.

Congedo di paternità obbligatorio

La novità più importante, come dicevamo, riguarda il congedo parentale obbligatorio che viene esteso anche ai padri lavoratori dipendenti al momento della nascita del figlio o dell’ingresso del minore in famiglia. L’astensione dal lavoro è obbligatorio per 10 giorni continuativi o frazionati. Le modalità di fruizione dei permessi e la relativa indennità a carico dell’Inps è spiegata nella circolare Inps n. 122 del 27 ottobre 2022.

Il congedo parentale obbligatorio del padre lavoratore dipendente si aggiunge quindi a quello della madre e spetta indipendentemente dal periodo di fruizione del congedo di maternità. In ogni caso entro il quinto mese dalla nascita o dall’ingresso del bambino in famiglia.

Il nuovo congedo di paternità, prevede una indennità economica pari al 100% della retribuzione corrente. Quindi, come per la madre che si deve astenere per 5 mesi dal lavoro (maternità), anche il padre percepirà un indennizzo pieno per 10 giorni.

L’Inps spiega che il congedo parentale per i padri (congedo di paternità) spetta a tutti i lavoratori dipendenti, anche a quelli del pubblico impiego, ai lavoratori domestici e agli agricoli a tempo determinato. Sono esclusi i lavoratori autonomi e i lavoratori iscritti alla gestione separata.

Fino a 12 anni di età del bambino

Altra importante novità riguarda il diritto alla fruizione del congedo parentale facoltativo. Questo è esteso fino al dodicesimo anno di vita del bambino. Prima, invece, era possibile fruire dell’astensione solo fino al sesto anno di vita del bambino.

Per quanto riguarda la durata, il congedo parentale spetta per 3 mesi a ciascun genitore per un periodo totale di 6 mesi. Altri 3 mesi possono essere aggiunti alternativamente fra madre e padre. Non è possibile usufruire del congedo parentale se si è disoccupati, se si è genitori lavoratori domestici o se si lavora a domicilio.

L’indennità economica è riconosciuta nella misura del 30% della retribuzione per una durata massima di 3 mesi per ciascun figlio. Più altri 3 mesi alternativamente fra padre e madre. Il periodo massimo indennizzabile sale quindi a 9 mesi (prima erano 6).

Al genitore solo, sono riconosciuti 11 mesi continuativi o frazionati, di congedo parentale, di cui 9 mesi (e non più 6 mesi). Sono indennizzabili al 30% della retribuzione.

Il pagamento della indennità per congedo di paternità è erogato direttamente dal Inps al lavoratore. Qualora tale indennità fosse anticipata in busta paga dal datore di lavoro, il padre beneficiario non dovrà comunicare la fruizione del congedo all’Inps.

Congedo parentale per autonomi e parasubordinati

La riforma sui congedi parentali amplia anche la tutela di maternità delle lavoratrici autonome. Con la riforma sono coperti dal 13 agosto 2022 anche i periodi antecedenti ai 2 mesi prima del parto nel caso di gravidanza a rischio certificata dalle ASL.

Il diritto all’indennizzo da parte dell’Inps deve essere verificato dalle competenti Asl. Il pagamento delle indennità per maternità è subordinato alla regolarità contributiva così come previsto dalla normativa. Esso è erogato direttamente dal Inps alla lavoratrice.

Per quanto riguarda il congedo parentale facoltativo, il diritto è di 3 mesi per ciascun lavoratore autonomo. L’indennità economica è riconosciuta dall’Inps nella misura del 30% della retribuzione per una durata massima di 3 mesi per ciascun figlio.

Stesse regole per i lavoratori parasubordinati. Fra i requisiti specifici è necessario che il lavoratore sia iscritto alla Gestione Separata e che al momento dell’astensione dal lavoro sia stato versato almeno un mese di contribuzione.

L’indennità è calcolata, per ciascuna giornata del periodo indennizzabile, in misura pari al 30% di 1/365 del reddito derivante da attività di lavoro a progetto o assimilato, percepito negli stessi 12 mesi presi a riferimento per l’accertamento del requisito contributivo.