“L’unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s’ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio“, affermava Indro Montanelli. I giovani, d’altronde, sono il futuro di ogni società e per questo motivo è importante che possano avere i mezzi necessari a realizzare i propri sogni.

In particolare devono poter sfruttare tutte le occasioni che consentono di ampliare il più possibile il proprio bagaglio culturale.

Conoscenze, sia in ambito sociale che lavorativo, che possano rivelarsi utili nelle circostanze più disparate. Lo sa bene il Governo Meloni che intende mettere in campo tutta una serie di agevolazioni volte a ridurre il numero di giovani che non studiano e non lavorano. Ecco in cosa consistono e cosa c’è da aspettarsi.

Bonus fino al 60% dello stipendio per i giovani under 30

Stando a quanto si evince dalla bozza del decreto Lavoro, l’esecutivo è pronto ad introdurre delle nuove misure al fine di ridurre il numero di giovani che non studiano e non lavorano. Molto probabilmente sarà riconosciuto un incentivo a favore dei datori privati che assumono giovani under 30 Neet, registrati al programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani”.

Tale incentivo dovrebbe consistere in un bonus per assunzione giovani fino al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per un periodo pari a massimo 12 mesi. Questo al patto che si tratti di nuove assunzioni effettuate a partire dal 1° giugno fino ad arrivare a fine anno. Entrando nei dettagli il contributo sarà riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante. L’incentivo non viene applicato in caso di rapporti di lavoro domestico.

L’agevolazione verrà corrisposta tramite conguaglio nelle denunce contributive mensili.

La richiesta per tale misura dovrà essere inviata telematicamente all’Inps. In caso di riscontro positivo, si avranno sette giorni di tempo per firmare il contratto incentivato. Entro i successivi sette giorni, inoltre, bisognerà comunicare sempre all’istituto di previdenza l’avvenuta stipula del rapporto di lavoro. Nel caso in cui non siano rispettate tali tempistiche, il richiedente perde l’incentivo e la riserva di somme operata in suo favore è rimessa a disposizione di altri potenziali beneficiari.

Stando la relazione tecnica, così come riportato da Il Sole 24 Ore, nel 2023 la misura potrebbe consentire circa 70 mila nuove assunzioni di giovani sotto i 30 anni. Il condizionale, comunque, è d’obbligo dato che si tratta al momento solo di una bozza. Bisogna quindi attendere il testo ufficiale e vedere quali misure metterà effettivamente in campo il governo per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.