Il decreto Aiuti Bis è stato appena approvato in Consiglio dei ministri. Il decreto prevede nuove misure d’emergenza a favore di famiglie e imprese in difficoltà economica a causa dell’impennata dei prezzi di questi giorni. Tra la novità più importanti, sicuramente bisogna menzionare:

  • la nuova decontribuzione in busta paga che consente un piccolo aumento degli stipendi netti;
  • l’aumento delle pensioni, grazie all’anticipo parziale della rivalutazione (che era prevista a gennaio 2023) a ottobre;
  • l’estensione del bonus 200 euro anche ad alcuni soggetti che erano stati esclusi dal primo decreto Aiuti.

Il bonus 200 euro, come ormai sappiamo, è una misura una tantum che spetta ad una ampissima platea di beneficiari.

Purtroppo, però, alcuni lavoratori erano stati esclusi ingiustamente. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetta il nuovo contributo.

Bonus 200 euro: non è troppo tardi per riceverlo, in arrivo i nuovi pagamenti

La prima versione del decreto aiuti prevedeva il pagamento del bonus 200 euro soltanto ai lavoratori dipendenti che avevano beneficiato dell’esonero contributivo pari allo 0,8% previsto dalla Legge di Bilancio 2022 nel primo quadrimestre dell’anno per almeno una mensilità, oltre che uno stipendio lordo, da inizio anno, inferiore a 2.692 euro.

Con il decreto Aiuti bis, il bonus 200 euro viene esteso anche ai lavoratori che, pur avendo una retribuzione mensile inferiore a 2.692 euro, non ha goduto dello sgravio contributivo dello 0,8%.

Rientrano in questa fattispecie, ad esempio, i soggetti in maternità o i lavoratori in cassa integrazione.

Anche in questo caso, i dipendenti del settore privato devono presentare al proprio datore di lavoro un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti previsti dalla norma. Il nuovo bonus 200 euro sarà pagato con la busta paga relativa al mese di ottobre.

Il decreto Aiuti bis, inoltre, ha stanziato ulteriori 100 milioni di euro da destinare alla copertura del contributo a favore degli autonomi.

Risorse che si vanno ad aggiungere al fondo da 500 milioni previsto con la prima versione dello stesso decreto. In quanto, l’articolo 33 del decreto Aiuti ha istituito un fondo per l’indennità una tantum per i lavoratori autonomi e i professionisti che costituisce il relativo limite di spesa. Fondo che adesso è salito a 600 milioni di euro.