Uno dei motivi di malcontento generale che in questi mesi si sono abbattuti sugli italiani è senza dubbio quello delle bollette per le utenze domestiche. L’aumento delle bollette di luce e gas non ha fatto sconti a nessuno interessando tanto le famiglie che le imprese. Il fatto che questi aumenti siano coincisi con una crisi economica che già per via della pandemia era partita da anni, non ha fatto altro che peggiorare la situazione della popolazione. Il governo però corre ai ripari, perché non ha lesinato misure atte proprio a detonare questi aumenti per i cittadini.

 

La mappa degli aiuti statali contro il rincaro delle bollette 

La situazione delle spese delle famiglie per quanto riguarda le utenze domestiche di luce e gas è davvero a livelli di guardia. Sono molte le segnalazioni di cittadini che stentano a riuscire a pagare le bollette che sono aumentate in maniera esponenziale. Chi pagava 100 euro al mese di luce per esempio si è ritrovato con un costo quasi raddoppiato, arrivato a oltre 200 euro. È proprio in una fase dove sono aumentati i prezzi anche dei beni di prima necessità oltre che dei carburanti è di tutte le altre spese quotidiane che una famiglia deve sostenere, l’impatto delle bollette è diventato insostenibile per molti. 

Continua il taglio degli oneri di sistema 

Come dicevamo però il governo non si è risparmiato ed ha messo in campo molti strumenti che dovrebbero, quanto meno attutire il colpo per i cittadini. In un programma che oltre che nel presente, punta anche a tutelarli per il 2023. Con l’ultimo decreto emergenziale, ribattezzato decreto Aiuti bis, l’esecutivo ha deciso di introdurre strumenti che aiuteranno i cittadini a pagare meno sulle bollette per quest’ultima parte del 2022 è per tutto l’anno 2023. Un intervento che da tempo il governo ha deciso di utilizzare è il taglio dei cosiddetti oneri di sistema sia per la luce che per il gas.

Un taglio che ha abbassato il corrispettivo chiesto ai cittadini già in questi mesi del 2022 appena trascorsi. E con il decreto Aiuti questa misura è stata prorogata anche per l’ultimo trimestre dell’anno. I cittadini quindi potranno godere di questa riduzione sulla bolletta anche per i restanti mesi del 2022. 

Il bonus sociale  

Per quanto concerne il gas metano, resta l’agevolazione sull’Iva che adesso incide in misura percentuale pari al 5% e non al 10% e al 22%. L’Iva sugli oneri di sistema invece per tutte le utenze domestiche a bassa tensione viene completamente depennata dalla bolletta. Naturalmente per le famiglie più in difficoltà resta perfettamente attivo il bonus sociale. Si tratta di quella misura che agevola le famiglie a basso reddito offrendo sconti sulle bollette sia della luce che del gas. In questo caso l’intervento del decreto Aiuti bis ha prodotto un potenziamento della misura. L’ente che si occupa del bonus sociale resta Arera, cioè l’Autorità di regolazione per l’energia reti e ambiente. Sarà proprio l’ente a determinare quali riduzioni offrire in base all’incremento dei prezzi dallo scorso trimestre a quest’ultimo. 

Come funziona il bonus sociale sulle bollette 

Come le famiglie ormai sanno da anni, il bonus sociale si differenzia in due categorie di potenziali aventi diritto. Ci sono quelli che hanno difficoltà legate a disabilità e invalidità e che possono godere del bonus sociale sulle bollette dell’energia elettrica. Si tratta di quelle persone che consumano elettricità per via di quegli strumenti spesso salvavita, che servono a determinate persone affette da gravi handicap. E poi c’è lo spaccato delle famiglie a basso reddito o che prendono il reddito di cittadinanza. Sono queste le stesse categorie di persone per le quali il governo ha imposto a partire dal 2023 ai fornitori di gas, di offrirlo a prezzi calmierati.

Sempre nei confronti delle imprese fornitrici il governo fino a metà 2023 a loro imposto di evitare di cambiare in maniera unilaterale prezzi e regole del contratto. Infine vige sempre l’agevolazione per le famiglie che hanno difficoltà che consta della possibilità di poter pagare le bollette a rate mettendosi d’accordo con la propria azienda fornitrice dei servizi.