Di motivi per non pagare le tasse ne abbiamo sentiti tanti ma forse questa storia sorprenderà anche i fiscalisti più esperti. La testimonianza ci arriva dalla Tasmania e ha come protagonista una famiglia che, da ben 10 anni, non paga le tasse per scelta e come presa di posizione. Il motivo? Dio. Esatto.

Pagare le tasse è contro la religione

Quando si parla di tasse e Chiesa si pensa all’imu sugli immobili religiosi. La diatriba più accesa si muove su quel versante.

C’è chi invece non solo ritiene che la Chiesa non dovrebbe pagare le tasse ma che nessun tributo fiscale ha senso sulla Terra perché i beni materiali non appartengono allo Stato ma a Dio. La famiglia australiana, di fronte ai giudici, ha spiegato in questo modo il motivo per il quale, dal 2011 (quindi da quasi dieci anni) non pagano le tasse. La famiglia, testimoniando in tribunale, aveva anche sostenuto che l’Australia fosse a rischio siccità e sterilità proprio perché le sue leggi sfidavano il volere di Dio.

Spiegazione che, chiaramente, non ha convinto i giudici i quali, peraltro, hanno anche riportato alcuni passi della Bibbia in cui esorta al pagamento dei tributi.

Su questo assunto la corte suprema della Tasmania ha condannato la famiglia Beerepoot al pagamento di 2,3 milioni di dollari australiani in imposte.

Peraltro, parlando di tasse e religione, segnaliamo una situazione che invece in Germania è quasi contraria alla tesi sostenuta dalla coppia australiana. Il sistema fiscale tedesco, infatti, prevede la tanto discussa Kirchensteuer, “Imposta per le Chiese”. Una tassa che chi va a lavorare in Germania impara a conoscere in fretta e che addirittura in passato si era proposto di inserire anche in Italia. Paghereste una tassa per la religione? O smettereste di pagare le tasse in nome di Dio?