Chi aspetta una cancellazione del bollo auto può dormire sogni sereni. Fake news quelle che circolano da settimane sul web.

Nessuna fonte, governativa o di parti politiche, infatti, ha mai parlato di questa possibilità. L’unica apertura per una cancellazione è quella per il superbollo.

Chi, dunque, non intende pagare il bollo auto (la tassa più odiata dagli italiani) ha come unico strumento ad oggi quello di omettere il pagamento sperando di non essere scovato e, quindi, arrivare alla prescrizione della tassa.

Bollo auto non pagato: cosa succede

Non pagare bollo alla scadenza non determina subito accertamento dell’ente competenza (ossia la Regione), in quanto è possibile rimediare spontaneamente con ravvedimento operoso (sanzione ridotta).

Laddove si dovesse ricevere un avviso dalla Regione in cui si contesta il bollo auto non pagato, è possibile ancora mettersi in regola versando il dovuto entro la scadenza indicata nell’avviso stesso.

Se poi dovesse arrivare una cartella di pagamento da parte dell’agente della riscossione con cui la Regione sta procedendo al recupero del proprio credito è possibile pagare (se non si è in regola) oppure anche presentare ricorso.

La prescrizione è di 3 anni: attenti all’interruzione

In tal ultimo caso (ricorso) la prima cosa da fare è, verificare se il bollo auto non pagato è andato in prescrizione. A questo proposito ricordiamo che attualmente la normativa stabilisce che il bollo si prescrive in 3 anni.

Quindi, ad esempio, per un bollo del 2017, il termine di prescrizione era il 31 dicembre 2020. Entro il 31 dicembre 2021, si prescrive il bollo del 2018.

La prescrizione, tuttavia, si interrompe se nell’arco dei tre anni la Regione ha provveduto a notificare un avviso. Quindi, ad esempio, per un bollo 2018, il termine di prescrizione si interrompe se nel 2020 la Regione ha inviato l’avviso (in tal caso il termine di prescrizione slitta di 3 anni dal 2020. E quindi diventa 31 dicembre 2023).

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