FiscoOggi, la rivista online dell’Agenzia delle entrate ha appena risposto ad un quesito di un proprio lettore, grazie al quale ha fornito anche utili chiarimenti in merito alla cosiddetta dichiarazione integrativa.

Il contribuente ha spiegato di aver dimenticato di indicare nella propria dichiarazione dei redditi una spesa detraibile dall’Irpef al 19%. Lo stesso chiede quali siano le modalità e le scadenze per presentare la dichiarazione integrativa. Cerchiamo anche noi di fare un po’ di chiarezza.

Dichiarazione integrativa, cos’è e quando va fatta?

L’Agenzia delle Entrate dà l’opportunità di correggere spontaneamente eventuali errori od omissioni, anche dopo la presentazione della dichiarazione.

In questo modo, si vuole dare la possibilità al contribuente di adempiere spontaneamente ai propri obblighi dichiarativi.

Il contribuente può regolarizzare la propria posizione mediante la presentazione di una dichiarazione integrativa. In questo caso, potrà fruire del cosiddetto ravvedimento operoso, con il quale il contribuente puoi segnalare e riparare ad una irregolarità nel versamento dei tributi pagando sanzioni ridotte.

Ad ogni modo, la dichiarazione integrativa può anche essere a favore. Questo avviene quando il contribuente dimentica di inserire in dichiarazione alcune spese detraibili e deducibili o se vengono comunicati redditi superiori a quelli effettivamente percepiti. Errori che, di fatto, gonfiano il reddito imponibile dello stesso contribuente.

Come correggere gli errori ed entro quando?

Come chiarito anche da FiscoOggi.it, il contribuente può correggere la propria dichiarazione se comporta un maggior credito o un minor debito.

Per farlo, il contribuente può seguire quattro strade alternative:

  • presentare entro il 25 ottobre, a un Caf o a un professionista abilitato alla trasmissione, un modello 730 integrativo. Ovviamente, serve la documentazione per il controllo della veridicità di tali integrazioni (nel nostro esempio, saranno sufficienti le fatture o ricevute delle spese detraibili);
  • presentare un modello “Redditi Persone fisiche” entro il 30 novembre (in questo caso si parla di dichiarazione correttiva nei termini);
  • presentare un modello “Redditi Persone fisiche” entro il termine previsto per la presentazione del modello Redditi Persone fisiche 2023 (dichiarazione integrativa);
  • infine, è prevista la possibilità di presentare un modello Redditi Persone fisiche entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. In quest’ultimo caso, l’importo a credito potrà essere utilizzato in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione integrativa.

In conclusione, il nostro ordinamento prevede la possibilità di presentare una dichiarazione integrativa, che permette di correggere gli errori di compilazione, anche a favore del contribuente.