Non fare lo scontrino o la fattura. Grazie alla digitalizzazione del processo (scontrino e fattura elettronica) evadere è sempre più difficile. Ma chi lo fa, quante possibilità ha di essere beccato? La verità, stando ai dati, è che il rischio medio dipende molto anche dal tipo di attività commerciale considerata.

Controlli scontrino e fattura: la mappa dell’evasione fiscale

La mappa delle verifiche fiscali riguarda un periodo che va dal 2014 al 2018. Stando ai numeri i settori presi più di mira sono edilizia, bar e ristorazione.

Ogni anno, infatti, sono circa 6.500 le visite fiscali rivolte alle 150 mila imprese edili ubicate nel territorio. Per quanto riguarda, invece, il settore gastronomico, quindi bar, caffetterie e gelaterie, i controlli tributari sono stati 3.900 su un totale di 102 mila esercenti. Quando si legge di un controllo su un’attività questi sembrano molto frequenti. In realtà il controllo sul totale ci descrive una realtà molto diversa. Nei numeri, infatti, un’impresa di costruzioni può ricevere la visita da parte della Gdf una volta ogni 23 anni, mentre per bar e gelaterie l’incidenza sale può arrivare fino a 26 anni.

Professionista che non emette fattura: su quali studi i controlli?

Ancora meno frequenti sono i controlli su studi legali e medici. Secondo il calcolo che abbiamo visto prima, tra un controllo e l’altro nello stesso studio potrebbe passare addirittura un secolo. In media infatti solamente l’1% degli oltre 122 mila studi medici ha  ricevuto un’ispezione del Fisco durante la finestra temporale considerata dal rapporto. Con questo trend ci vorrebbero cento anni per completare il giro e rifare il controllo presso lo stesso studio. Simile l’incidenza per gli  studi legali, dove la media si ferma  a 90 anni.

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