Da due giorni, esattamente dal 2 maggio scorso, sono disponibili online i dati della Precompilata 2023. Come sempre, dinanzi alle voci inserite, il contribuente si trova ad un bivio. Accettare il 730 Precompilato così o apportare le modifiche aggiungendo spese non calcolate? La risposta non è scontata. L’ago della bilancia è spesso ancorato ai controlli. Perché, si legge ovunque, chi accetta la Precompilata senza modifiche non viene sottoposto ai controlli del Fisco. Questa affermazione però, è solo parzialmente vera.

C’è modifica e modifica

Prima di tutto chiariamo che non tutte le modifiche sono uguali e hanno la stessa portata e le stesse conseguenze in merito ai potenziali controlli fiscali. La variazione del sostituto di imposta o del codice fiscale del coniuge non a carico sono esempi di modifiche che non incidono sul calcolo del rimborso.

Tutte queste considerate ininfluenti. In pratica la Precompilata si considera comunque accettata senza modifiche.

I controlli documentali

Se il contribuente accetta il 730 precompilato senza apportare modifiche (o con correzioni che non incidono sul calcolo del reddito o dell’imposta) non saranno controllati i documenti. Vengono dati per buoni tutti i dati relativi alle spese presenti nella dichiarazione dall’Agenzia delle Entrate e trasmessi da soggetti terzi (medici, farmacie e parafarmacie, università, banche, assicurazioni, enti previdenziali, agenzie di pompe funebri, amministratori di condominio, asili nido pubblici e privati, istituti scolastici etc).

Al contrario, se il contribuente modifica la precompilata (con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta) può subire controlli sui documenti.  Va detto che comunque i controlli saranno limitati sempre e comunque ai dati variati e non anche, come invece in passato, su tutti gli altri invariati. Per i dati non modificati, quindi, non è richiesta la conservazione di fatture e scontrini. Importante ribadire questa cosa che non è ben chiara a volte neanche ai commercialisti che sono i primi a consigliare il contrario!.

Il Caf, o il professionista, sono tenuti a visionare la documentazione fornita dal contribuente per verificare la corrispondenza delle spese sanitarie con gli importi aggregati nelle tipologie di spesa considerati per la  precompilata. In questo senso c’è già un controllo alla fonte. In un’ottica di snellimento della procedura e di semplificazione non avrebbe senso prevederne un altro.

I controlli sui requisiti

Cosa diversa sono i controlli sui requisiti soggettivi di una detrazione fiscale. Questi possono essere attuati sempre e comunque, anche a chi accetta la Precompilata senza modifiche.

Facciamo un esempio pratico per la detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale. L’effettiva destinazione ad abitazione principale dell’immobile può essere oggetto di verifica anche se l’importo nella Precompilata non viene modificato.

Speriamo che questo articolo serva a superare alcuni concetti spesso interpretati male e a definire il concetto di modifica della Precompilata e quello di controllo fiscale sul 730. In conclusione, possiamo affermare che esistono due tipi di modifiche (uno rilevante e l’altro no) e due tipi di controlli sul 730 (documentale e dei requisiti).