La stagione del 730 è ormai agli sgoccioli perché mancano poco più di 30 giorni alla scadenza ordinaria prevista per il 30 settembre prossimo. La maggior parte dei contribuenti ha già provveduto all’invio della dichiarazione, ma qualcuno è ancora dubbioso sul da farsi. Questo è il caso per esempio di una nostra lettrice.

“Salve, avrei un dubbio relativo alla mia posizione reddituale. Sono una lavoratrice stagionale del settore alberghiero. Premetto che vivo da sola nella casa dei miei nonni che utilizzo in comodato d’uso gratuito.

Nel 2021 anche per via della pandemia ho lavorato solo tre mesi durante l’estate. Dopo il rapporto di lavoro chiuso il 19 settembre, ho preso la Naspi dall’INPS. Accedendo al mio cassetto fiscale con lo Spid ho notato che ho due CUD. Uno dell’albergo presso cui ho lavorato ed uno dell’INPS. Il primo è di 4.980 euro, il secondo di 1.300 euro. Una mia collega mi ha detto che dal momento che ho due CUD devo presentare per forza la dichiarazione dei redditi. Ma è davvero così?”

Dichiarazione dei redditi obbligatoria con più CUD

Il quesito della lettrice è interessante perché riguarda un aspetto che il Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) contempla. In linea generale chi ha due o più Certificazioni uniche deve presentare la dichiarazione dei redditi. Questo perché capita spesso che due datori di lavoro differenti con cui un lavoratore ha avuto rapporti nell’anno di imposta a cui il 730 si riferisce, non abbiano provveduto a trattenere l’Irpef in maniera giusta. Nessun errore da parte di questi datori di lavoro, ma è il meccanismo dell’imposta sul reddito che espone questo genere di situazione. Infatti un datore di lavoro trattiene mese per mese in busta paga l’Irpef che un lavoratore dipendente deve allo Stato. E la trattiene in base ai redditi che lui stesso eroga al proprio dipendente.

L’Irpef a scaglioni

Il meccanismo impositivo italiano è a scaglioni, con un’imposta progressiva al salire del reddito. Capita spesso che la somma dei redditi incassati in un anno da un lavoratore superano i limiti dello scaglione su cui ogni datore di lavoro ha trattenuto l’Irpef. In questo caso il 730 serve per effettuare il conguaglio e versare l’eccedenza di imposta. Ed è il motivo per cui in linea di massima con due o più certificazioni uniche (ex CUD), i contribuenti sono chiamati alla presentazione della dichiarazione.

Niente dichiarazione per i No tax area

Nel caso specifico della nostra lettrice però questo obbligo potrebbe essere disatteso. Infatti vige l’esonero dalla presentazione della dichiarazione per i contribuenti che rientrano nella cosiddetta No tax area. In termini pratici, nel momento in cui la somma dei redditi non supera gli 8.000, il contribuente non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. È evidente che la nostra lettrice che ha solo quelle due CU e non ha altri redditi, non supera il limite dell’area di non tassazione. Questo perché anche applicando la tassazione Irpef dovuta, le sole detrazioni per lavoro dipendente sono superiori all’imposta. Nulla sarebbe dovuto quindi e obbligo dichiarativo che viene meno.

Perché il 730 andrebbe comunque inviato

Il consiglio che possiamo dare a questa lettrice è quello di presentare comunque la dichiarazione dei redditi. Magari facendola da sola, proseguendo l’esplorazione del proprio cassetto fiscale ed accedendo alla sua dichiarazione precompilata sempre con lo Spid. Basterà inviarla così come è presente nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate. Non è raro infatti trovarsi con contribuenti che pur se nella No tax area, hanno versato imposte superiori a quelle che dovevano. E recuperare qualcosa non è ipotesi remota.