In vista del Natale 2016 chi è stato assunto da poco, ma in generale tutti i lavoratori, si chiedono quali sono i diritti in merito a permessi e ferie, sia che si stia pensando di partire sia che si voglia semplicemente trascorrere il periodo di Natale in famiglia.

Ferie Natale 2016: giorni festivi e assenze extra

Partiamo dando uno sguardo al calendario per vedere i giorni in rosso:
25 dicembre: Natale;
• 26 dicembre: Santo Stefano;
• 1 gennaio: Capodanno;
• 6 gennaio: Epifania.

Nelle date sopra elencate la giornata lavorativa viene pagata.

Vigilia (24 dicembre) e San Silvestro (31 dicembre) sono invece di norma lavorativi sebbene spesso con orario ridotto previsto dai contratti collettivi, anche territoriali o aziendali

Fine anno è tempo anche di pensare alle ferie o ai permessi non goduti. Annualmente di norma spettano 4 settimane di ferie: di queste due vanno godute entro l’anno in cui vengono maturate mentre le altre due devono essere usufruite entro 18 mesi dal periodo di maturazione (in caso contrario sono previste sanzioni per il datore di lavoro). A Natale, così come in estate, le ferie vanno concordate con il datore di lavoro.

Ferie Natale 2016 imposte o rimandate: cosa sapere

Non tutti sanno che, tenendo conto delle esigenze del lavoratore e dell’impresa, il datore di lavoro può decidere unilateralmente data di inizio e di fine delle ferie. Non solo: ha anche il potere di spostarle dopo averle concesse, purché con congruo anticipo. E se il lavoratore aveva già prenotato la vacanza di Natale 2016? Salvo il caso in cui si siano presentate esigenze eccezionali e imprevedibili è possibile chiedere il rimborso. Analogo discorso per il rientro in servizio durante le ferie. Ma, se non diversamente previsto, il lavoratore non è tenuto ad essere reperibile durante le ferie e non può essere licenziato per questo quindi, se non volete correre questo rischio, spegnete il cellulare!
Da ultimo c’è il caso di chi non ha ferie residue ma ha invece parecchi permessi disponibili: il datore di lavoro può accordarne la fruizione oppure indennizzarli (a differenza delle ferie infatti non vige in questo caso il divieto di monetizzazione).