Indennità di disoccupazione NASPI, il quesito di un nostro lettore:

Gentile Angelina, ho letto il suo articolo presso investireoggi.it e sono rimasto con un dubbio.

Sono impiegato a tempo determinato fino aprile, ho lavorato 2.2 anni e tutto il 2018 fino ora.

Mi corrisponde naspi? Posso lavorare come autonomo partita iva per prima volta insieme alla naspi? Vorrei anche sapere se la naspi contatta il mio datore di lavoro attuale prima di accettare la mia richiesta di naspi.  Grazie e cordiali saluti.

Requisito contributivo NASPI

Sono necessarie almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione.

Per contribuzione utile si intende anche quella dovuta ma non versata. Ai fini del diritto sono valide tutte le settimane retribuite, purché risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali. La disposizione relativa alla retribuzione di riferimento non si applica ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, agli operai agricoli e agli apprendisti per i quali continuano a permanere le regole vigenti.

Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, si considerano utili:

  • i contributi previdenziali comprensivi di quota DS, ASpI e NASpI versati durante il rapporto di lavoro subordinato;
  • i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, se all’inizio dell’astensione risulta già versata contribuzione, e per i periodi di congedo parentale, purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro;
  • i periodi di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati, ove sia prevista la possibilità di totalizzazione (non sono utili i periodi di lavoro all’estero in Stati con i quali l’Italia non ha stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale);
  • i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni di età, nel limite di cinque giorni lavorativi nell’anno solare.

Non sono invece considerati utili, pur se coperti da contribuzione figurativa:

  • i periodi di malattia e infortunio sul lavoro, solo nel caso non vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro, nel rispetto del minimale retributivo;
  • i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore;
  • i periodi interessati da contratti di solidarietà, risalenti nel tempo ed utilizzati in concreto a zero ore;
  • i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore che sia coniuge convivente, genitore, figlio convivente, fratello o sorella convivente di soggetto con handicap in situazione di gravità;
  • i periodi di aspettativa non retribuita in relazione a funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali, ai sensi dell’art.31 della legge n.300 del 1970;
  • i periodi di lavoro all’estero presso Stati con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione.

Requisito lavorativo

Sono necessarie almeno trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.


Per giornate di effettivo lavoro si intendono quelle di effettiva presenza al lavoro, a prescindere dalla loro durata oraria.

Controllo con il datore di lavoro

L’INPS analizza la domanda del lavoratore licenziato e se dovesse trovare incongruenze sul licenziamento, comunica con l’azienda per opportune verifiche.

NASPI e Partita IVA

Abbiamo più volte analizzato quest’argomento, in particolare il beneficiario dell’indennità NASpI, che intende avviare un’attività di lavoro autonomo o un’impresa individuale o sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo della NASpI.

Per maggiori informazioni, consigliamo di leggere: NASpI in un’unica soluzione e con partita IVA, è possibile? | La Redazione risponde

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