Indennità disoccupazione NASpI, il quesito di un nostro lettore:

Buonasera Dottoressa Tortora, le scrivo perché ho visto in rete che ha già scritto in merito alla Naspi (articolo del 30 aprile 2018) e vorrei un parere sul mio caso, dato che tratta del ricorso già inoltrato.

Ho presentato domanda di indennità il 30 novembre 2016 dopo essermi dimessa per giusta causa dal ruolo che ricoprivo perché non pagata da più di tre mesi e per altre ragioni che mi hanno successivamente portato a fare causa al mio datore di lavoro.

A maggio-giugno 2017, mi è arrivata comunicazione che la domanda è stata respinta per mancati requisiti, di cui invece sono in possesso.
La motivazione più plausibile è che l’INPS abbia tenuto conto della dichiarazione mendace del mio datore di lavoro che ha solo comunicato le mie dimissioni, omettendo la giusta causa.
Al momento di fare domanda io invece avevo specificato la natura delle mie dimissioni, e accluso la documentazione attestante la giusta causa.

Dopo aver verificato attentamente la mia situazione autonomamente e con il patronato, a luglio 2017 ho fatto ricorso tramite questo e abbiamo accluso anche la documentazione attestante la causa in corso di avvio.

Tuttavia, ad oggi nessuna risposta da parte dell’INPS è pervenuta, nonostante ben due solleciti da parte del patronato. Onestamente, non so più davvero cosa fare. Avendo poi fatto domanda tramite patronato, non riesco nemmeno a monitorare la situazione e nel mio profilo INPS personale non risulta alcun ricorso (come confermato dal contact centre che non visualizza nulla a mio nome).

Ha suggerimenti? Temo che la mia richiesta possa non essere accolta per decorrenza dei tempi. Il patronato mi ha ripetuto che bisogna solo aspettare e che non si può fare altro.
Come può l’attesa essere in(de)finita??

La ringrazio per il supporto che potrà fornirmi. Cordiali saluti.

Risposta

Abbiamo già esaminato un caso simile, dove l’INPS ha messo in lavorazione la pratica a tempo indefinito.

Abbiamo consigliato al nostro lettore una lettera di diffida che è andata a buon fine.
Quindi anche nel suo caso procederei a fare lo stesso, per accelerare i tempi e per capire, almeno per avere una risposta concreta, sull’accettazione o sul rifiuto.

Le consiglio di fare la lettera di diffida, troverà il fac – simile in quest’articolo: Naspi sospesa, colpa dell’azienda, il lavoratore non prende i soldi | La Redazione risponde

Nella lettera di diffida spieghi l’accaduto e inserisca i protocollo di invio pratica. Nell’articolo consigliato, troverà tutte le indicazioni su come inviare la diffida.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]